La forza eternatrice della poesia

Ed ecco l’ultimissimo saggio breve da me realizzato! Il tema non è uno dei più discussi, e, per quanto possa sembrare scolastico, mette in mostra una parte della poesia (e dello scrivere) che spesso viene sottovalutata, cioè la sua forza e funzione di rendere qualcosa eterno. Buona lettura!

 

LA FORZA ETERNATRICE DELLA POESIA

edgar allan poe

La poesia, sin dai tempi più antichi, è l’arte che per eccellenza ha il potere di donare l’immortalità all’uomo e ai suoi pensieri, facendo sì che restino vivi per sempre. 

Ma in che modo la poesia agisce sull’uomo? Per prima cosa, la poesia, colpisce l’animo e il fondo del cuore, con le sue parole e con le sue immagini : infatti non è semplicemente un testo da leggere per essere compreso, ma è un insieme di versi da leggere per il semplice piacere di farlo, per provare nuove emozioni o per la curiosità di sapere cosa gli altri sentono e scrivono. Ma dietro questa apparente “semplicità”, chi legge prova emozioni e sentimenti unici, che, quasi sicuramente, non potrebbe provare in altri modi; sa pure che dietro ogni parola c’è un senso, una ricerca, una ragione di esistere di quel piccolo ingranaggio fondamentale per la costruzione e la musica della poesia : in questo modo riesce ad immedesimarsi nel poeta, per sentire e sentirsi come lui (è da rispettare comunque la libertà d’interpretazione, che fa nostra la poesia).

Ma come fa la poesia ad essere eternatrice e a donare l’immortalità?
Ogni poesia ha il compito di consegnare qualcosa ai posteri : un evento, un personaggio, un’emozione, una riflessione..  L’unica cosa che può rendere un qualcosa immortale è la sua memoria, e meglio non si può fare che con la poesia, perché, attraverso le parole, la passione con cui viene scritta e l’altezza e l’aulicità dello stile, riesce ad essere per l’uomo di ogni tempo, il mezzo per ricordare, riportare in vita e tramandare di generazione in generazione ciò di cui essa parla.

Altrimenti, in che modo ricorderemmo Pia de’ Tolomei (Dante, Purgatorio, Canto V) o Simeone al tempio con Gesù (Bibbia e in seguito ripreso da Elliot, nel Cantico di Simeone) oppure il nostro grande maestro Virgilio? E la poesia è anche per questo spesso uno dono molto grande che si fa ad una persona cara, come fece Orfeo ad Euridice (Virgilio georgiche e mitologia greca) oppure Dante a Cangrande della Scala (Divina Commedia, Paradiso) o Catullo, con suoi carmi, a Lesbia o ancora meglio Orazio nell’Ode IV, dove dice all’amico Censorino che non possiede ricchezze, ma che gli donerà una delle cose più belle che possa donargli : i suoi versi, e quindi l’eternità.

La poesia oggi

Oggi purtroppo, la gente sempre di meno legge poesie, perché, soprattutto nei giovani, l’interesse è notevolmente calato. Alla poesia si è sostituita la musica accompagnata da poesia, ma ormai anche quella sta perdendo la sua bellezza, perché spesso si ispira a due nuove muse : il denaro e la fame di fama. Di conseguenza, si perde il gusti il gusto per la poesia e, prima o poi, la tanto citata eternità.

L’unico modo per far vivere e rendere davvero eterna la poesia, è imparare ad amarla e trasmettere questo amore ai giovani e alle generazioni future; e leggere, leggere tanto, e tramandare agli altri queste perle della comunicazione e del linguaggio, che rendono nobile l’uomo ed il suo animo da sempre.

Divina-Commedia-accuse

Roberto Testa

 

Roberto Testa

Sono Roberto, un giovane di 20 anni. Studio Storia presso l’Università degli Studi di Torino e Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino. La storia è molto probabilmente la passione più grande della mia vita, insieme alla musica, alla filosofia e alla politica..