The Rocky Horror “Picture” Show: quando il musical diventa trasgressivo

Nel giugno del 1973 debuttò a Londra un musical trasgressivo in cui eterosessualità, bisessualità e travestitismo trovarono spazio caratterizzando l’intera opera

Era il Rocky Horror Show

https://www.comingsoon.it/film/the-rocky-horror-picture-show/14528/scheda/

A cura di Marco Cingottini

Al giorno d’oggi uno spettacolo di questo genere farebbe sorridere e divertire, ma agli inizi degli anni ’70 era considerato completamente fuori dagli schemi: il suo modo di giocare in maniera ambigua con la sessualità, facendolo in modo così esplicito, fece scalpore e procurò un successo enorme tanto che, neanche due anni dopo, ne fu girata una versione cinematografica (The Rocky Horror Picture Show) che ne decretò il riconoscimento mondiale.

Il personaggio principale, Frank-N-Furter, interpretato dal giovane Tim Curry, proveniva nientemeno che dal pianeta “Transexual” della galassia Transilvania e si presentava vestito con abiti vistosamente ambigui. In un periodo in cui l’omosessualità era ancora tabù il musical inglese si pone in completa controtendenza; il messaggio che manda questo opera è di completa libertà sessuale e gli stessi testi dei brani sono pieni di doppi sensi abbastanza espliciti.

La trama è semplice: una coppia di ingenui fidanzati rimane in panne per la foratura di una gomma e, sotto una pioggia scrosciante, bussa ad un castello sito nelle vicinanze, inconsapevole di finire in un ambiente surreale. Da sottolineare che la fidanzatina è una giovane Susan Sarandon alle prime armi e non ancora l’attrice affermata che conosciamo oggi.

I due saranno completamente coinvolti dall’atmosfera inquietante del castello, rimanendone ovviamente traumatizzati.

Questa è l’accoglienza che ricevono appena entrati

E questo è l’ambiguo Frank-N-Furter

https://geekandsundry.com/you-never-knew-these-people-were-in-rocky-horror/

Non mancano i riferimenti colti: il nome del protagonista fa chiaramente riferimento al celeberrimo Dr. Frankenstein e, come lui, anche Frank-N-Furter dà vita ad una creatura non umana, il Rocky del titolo; il film inizia con il matrimonio di una coppia di amici dei due sventurati e i due personaggi fuori dalla chiesa citano evidentemente le due figure sulla copertina dell’Antologia di Spoon River di E. Lee Masters.

Seguendo l’andamento della pellicola possiamo sempre più osservare come il regista e scrittore Richard O’Brien si ritagli una parte importante nel ruolo dell’”apparente” maggiordomo Riff Raff, puntando a superare tutti i pregiudizi sulla sessualità: in due scene conseguenti il protagonista con l’inganno riesce a far l’amore sia con la donna che con l’uomo della coppia. Un messaggio sicuramente molto forte.

Il tutto viene raccontato in maniera leggera e divertente, chi ha avuto la fortuna di vederlo a teatro si è deliziato a vedere come anche il pubblico veniva coinvolto nello spettacolo con comparse presenti anche sui palchi.

La versione cinematografica invece è diventata oggetto di culto al punto che in un cinema newyorkese veniva proiettato tutte le sere e gli spettatori si divertivano a vestirsi come uno dei personaggi e ad interagire con il film stesso, ripetendo come un playback tutte le battute in un happpening coinvolgente ed esilarante

https://www.thelinda.org/event/the-rocky-horror-picture-show/

Insomma, come avrete capito, si tratta di un’opera da non perdere per osservare come la trasgressione negli anni ’70 era ancora ingenua, vista oggi, ma assolutamente godibile. Una nota per la musica: assolutamente in linea con il periodo in cui venne scritta e che trova richiami al glam, tra gli altri, di un certo David Bowie, che in fatto di trasgressione non era secondo a nessuno.

 

Roberto Testa

Sono Roberto, un giovane di 20 anni. Studio Storia presso l’Università degli Studi di Torino e Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino. La storia è molto probabilmente la passione più grande della mia vita, insieme alla musica, alla filosofia e alla politica..