‘We are all frail’

A cura di Claudia Balmamori

 

ANGELO: Siamo tutti deboli.

ISABELLA: Muoia mio fratello sesolo lui, senza complici, può riscattare la vostra debolezza.

ANGELO: Ma anche le donne sono deboli.

ISABELLA: Sì, sono fragili come specchi

In cui si guardano e che si rompono

Con la stessa facilità con cui creano forme.

Le donne, le aiuti il cielo. Gli uomini

Guastano la loro creazione approfittando di loro.

Chiamateci dieci volte deboli

Perché noi siamo soffici come le nostre carnagioni

E crediamo alle false impressioni.

ATTO II, SCENA IV.

‘Measure for measure’ (1604)

William Shakespeare

 

‘Measure for measure’ è una dark comedy composta da William Shakespeare nel 1604 e pubblicata in folio nel 1623. Il tema centrale della commedia è la giustizia, trattata da un punto di vista politivco, etico o religioso. Insieme ad ‘Hamlet’ fa parte dei cosi detti drammi dialettici, ovvero, drammi espressi analizzando piú punti di vista.

Il protagonista é  Vincenzo, Duca di Vienna, il quale afferma di voler lasciare la città per svolgere una missione diplomatica incaricando così Angelo, reputato da tutti un uomo casto e austero, di far le sue veci durante la sua assenza. In realtà peró il Duca non ha affatto lasciato la città. Travestito da frate, con il nome di Fra’ Ludovico, il Duca osserverà la cattiva amministrazione di Angelo, e con l’aiuto di Isabella manderà in fumo i suoi progetti.

In questo particolare frammento, infatti, leggiamo la risposta di Isabella ai ricatti di Angelo, il quale sotto il suo aspetto di uomo casto e giusto nasconde un atteggiamento manipolatore e malvagio.

Angelo minaccia Isabella di condannare a morte suo fratello Claudio se lei non acconsentirà ad aver un rapporto sessuale con lui. La situazione già di per sè inopportuna, è aggravata dal fatto che Isabella è una novizia e quindi acconsentendo al ricatto di Angelo non solo perderà la sua virtú cedendogli la sua verginità, ma  perderà soprattutto la sua integrità morale.

Angelo in un soliloquio ammette apertamente di desiderare Isabella, non solo per la sua bellezza, ma soprattutto per la sua purezza. Egli influenzato dal suo retaggio è piú attratto dalla custodita verginità della ragazza che dalla sua bellezza superficiale.

La scena si apre con la continuazione di questo soliloquio che Angelo fa tra sè e sè in attesa di ricevere Isabella che lo raggiungerà di lí a poco, ignara del ricatto che si troverà a subire.

ANGELO: ‘Cosa preferireste? Che la più giusta delle leggi 

Prendesse ora vita in vostro fratello,

O che, per riscattarlo, voi concedeste il vostro corpo

Alle stesse dolci impurità di colei

Che lui ha macchiato?’ 

 

Isabella prontamente risponde dichiarando che perdere la propria verginità significherebbe vendere la propria anima, non solo il proprio corpo.

 

ISABELLA: ‘Sarebbe meglio che mio fratello morisse

All’istante, piuttosto che sua sorella,

Per riscattarlo, morisse per sempre.’

 

Angelo nel tentativo di convincere Isabella a cedere alla sua richiesta, in un ultimo slancio dichiara: ‘Per dirla chiaramente, io vi amo’ , ma Isabella è ben conscia che il sentimento di Angelo non è figlio del puro amore che vuol farle credere, ma di un amor carnale, di un ricatto sessuale a tutto tondo.

Angelo da persona integerrima quale era da tutti designato rivela la sua vera natura corrotta istigando ancora Isabella, dicendole che mai nessuno crederà alle accuse che muoverà contro di lui, e che non soltanto se non acconsentirà al suo ricatto Claudio morirà, ma morirà in un modo lento e dolorso. Tirannico e malvagio, Angelo abusa del suo potere politico per piegare Isabella alle sue richieste, affatto intimorito o spaventato da alcuna conseguenza. La vita di Claudio, per il corpo di Isabella.

La scena si conclude con l’uscita di scena di Isabella, la quale, in un monologo si domanda sul da farsi, per poi scegliere di andar da suo fratello per raccontargli l’accaduto, convinta che Claudio preferirà morire piuttosto che far perdere la verginità e l’integrità a sua sorella.