Intervista ai Blumosso

I Blumosso sono una band pugliese composta da
Simone Perrone: voce, chitarre, pianoforte
Matteo “Bemolle” De Benedittis: tastiere, pianoforte
Rafqu: chitarre elettriche, chitarre acustiche
Roberto Fedele: batteria, percussioni

“La loro è musica del quotidiano fatta di canzoni che parlano di piccoli dettagli della vita di ogni giorno”.

A cura di Vanessa Putignano

Ciao ragazzi, come mai avete scelto il nome “Blumosso”?

Ciao a tutti voi.
Blumosso è un neologismo che io (Simone) ho inventato e utilizzato in una mia poesia di qualche anno fa per definire il colore del mare quando è agitato.
Le nostre canzoni, se analizzate testualmente, presentano più o meno tutte un senso di agitazione di fondo, quindi mi è sembrato un nome giusto e in linea con l’indole del progetto.

Simone, cosa ti è rimasto della tua esperienza a The voice?

The voice è stata una bellissima esperienza, non so quanto utile per la mia carriera, ma senza dubbio, presa come esperienza di vita, bellissima e formativa. Mi sono confrontato con persone e artisti che mi hanno aiutato a riflettere su me stesso. Con The voice sono cresciuto molto.

Come e quando nascono esattamente i Blumosso?

L’idea nasce all’inizio del 2017. Io e il tastierista Matteo Bemolle De Benedittis abbiamo deciso di prendere tutte quel filone di canzoni più intimiste e vicine al mondo del cantautorato vecchio stampo e dare vita a Blumosso.

Cosa racconta il vostro singolo “in un albergo di Milano?”, è una storia autobiografica?

Sì, è una storia successa davvero. Mi trovavo a Milano, era il 2015 e una sera, fermatomi nella hall dell’albergo in cui alloggiavo, ho incontrato questa ragazza e per un motivo o per l’altro abbiamo iniziato a conversare. Lei era una studentessa di Teatro e canto e aveva un modo molto affascinante di parlare e di pronunciare alcune parole (“cosa che cosa quando dicevi cosa ed io tremavo”) tanto che il giorno dopo, durante il viaggio di ritorno a casa, ricordandomi di lei, ho scritto “In un albergo di Milano”.


Cosa vi aspettate dal futuro? Bolle qualcosa in pentola?

Certamente. Tra fine marzo e inizio aprile uscirà “Diverso”, il nostro secondo singolo (il video, come “In un albergo di Milano”, è stato realizzato da noi stessi, Matteo e io).

Ad agosto 2017 avete aperto il concerto ai The Giornalisti al Parco Gondar, qual è il ricordo più bello che avete di quella serata?

Il ricordo più bello di quella sera è stato senza dubbio il salire sul palco, davanti a 10.000 persone, senza fare un sound check (suonavamo per la prima volta insieme dal vivo) e vedere la gente che ci ascoltava attenta e rapita dalla nostra musica.

Come definireste il vostro genere?

Credo che il nostro genere sia “semplicemente” pop; questa parola viene demonizzata, ma personalmente non trovo nulla di male nell’usarla. Facciamo un pop che strizza l’occhio un po’ alla musica d’autore e un po’, ma lontanamente, all’indie moderno.

Un saluto ai nostri lettori! 

Grazie a tutti voi di “Tra il cuore e la mente” per averci dedicato uno spazio e per averci permesso di far conoscere Blumosso e la nostra musica a più ascoltatori. È bello crescere insieme. Un abbraccio. Grazie ancora!

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