Un amore ruggente: Scott e Zelda Fitzgerald

La letteratura di ogni epoca e nazionalità ha sempre trattato le tematiche amorose, da Paolo e Francesca del quinto canto dell’inferno della Divina Commedia, fino a Romeo e Giulietta dell’omonima opera di Shakespeare, da Mr. Darcy ed Elisabeth di Orgoglio e Pregiudizio, a Cyrano e Rossana del Cyrano de Bergerac. La lista di tutte le coppie celebri di tutta la letteratura dal ‘200 alla contemporaneità potrebbe essere potenzialmente infinita, non farei in tempo a stilarla che subito un nuovo romanzo vi farebbe capolino con i suoi personaggi, con una nuova coppia a cui ispirarsi ed ambire.

A cura di Claudia Balmamori

La letteratura ha il potere di distrarre dai problemi terreni, di far sognare il lettore e farlo volare su quelle pagine frutto della fantasia di uno scrittore, facendoci cullare dalle sue parole che meglio di chiunque altro conosce la voce dei sentimenti e la traduce per noi fruitori della sua arte, assetati d’amore.

La storia di cui vorrei parlarvi oggi parla d’amore, ma a raccontarcelo non saranno due personaggi di fantasia, ma due persone realmente esistite, così eteree da sembrarci frutto di un sogno; attori di un amore travagliato ma autentico.

 

 

Loro sono Scott e Zelda Fitzgerald, anche noti come ‘i Fitzgerald’ , coppia simbolo dei ‘Roaring twenties’, icone di quella Lost Generation che andava delinearsi proprio negli anni della loro attività pubblica.

Lui, Francis Scott Fitzgerald fu scrittore di quattro romanzi e decine di racconti sulla giovinezzza e sul disagio generazionale. Oggi lo ricordiamo principalmente per le sue opere piú note: ‘Di qua dal paradiso’ (1920), ‘Belli e dannati’ (1922), ‘Il grande Gatsby’ (1925) e ‘Tenera è la notte’ (1934).

Apparentemente narcisita, Scott dimostró fin dagli anni della giovinezza una grande sensibilità ed intelligenza artistica. Prima ancora di potersi laureare a Princeton dove non conseguirà mai la laurea, durante gli anni della prima guerra modiale,  trascorre un breve periodo all’estero con la carica di sottotenente senza mai combattere al fronte. Nel giugno 1918 il suo reparto vien trasferito in Alabama, e proprio in quella circostanza, durante un ballo nel country club di Montgomery, incontra la sua Zelda.

Lei, Zelda Sayre Fitzgerald fu considerata una proto-femminista per i suoi atteggiamenti spregiudicati e non conformi a quello che doveva rappresentare la figura femminile negli anni venti, per questi motivi da molti è stata riconosciuta come la prima flapper di tutti i tempi. Zelda vien descritta come una donna dal temperamento ardente, provocante ed ostentatamente esagerata. Scrisse un solo romanzo ‘Lasciami un ultimo valzer’ (1932).

Se per molti, Zelda era considerata una donna troppo audace e risoluta, lo stesso non parve per Scott, il quale da subito se ne innamoró, plasmando il personaggio di Rosalind Connage di ‘Di qua dal paradiso’ su di lei. Il congedo dal servizio militare portó Scott a New York, dove, nonostante la distanza, i due non smisero di scriversi numerose lettere che sfociarono in una promessa di matrimonio. I fitzgerald si sposarono il 3 aprile 1920, due anni dopo il loro fortuito incontro.

Scott e Zelda divennero ben presto delle celebrità in quel di New York, sia per il successo dovuto alla pubblicazione del primo romanzo di Scott, sia per il loro comportamento anticonformista che faceva discutere dividendo l’opinione pubblica tra chi ne rimaneva scandalizzato e chi galvanizzato.

Scott racchiuse in ognuno dei suoi personaggi femminili un po’ della sua Zelda e dei suoi eloqui arguti e pungenti. L’etica di Zelda puó essere semplificata nella frase che scelse come didascalia nella propria foto del college:” Perchè la vita dovrebbe essere tutta lavoro, quando possiamo tutti prendere in prestito. Pensiamo tutti a oggi, senza preoccuparci del domani.” . La filosofia del carpe diem era abbracciata da entrambi i coniugi, amanti degli eccessi, delle sontuose feste e del gin.

 

 

Il San Valentino del 1921 Zelda scoprì di essere incinta, nacque cosi Frances. Iconica divenne la frase che Zelda pronunciò appena terminata l’anestesia ‘Spero che sia bella e sciocca, una bella bambina sciocca’, frase inserita nel Grande Gatsby pronunciata da Daisy Buchanan. Nel 1922 nacque il secondo figlio.

Da questo periodo in avanti, complice il scarso successo delle ultime operette di Scott, la coppia cominció ad attraversare un triste e difficile periodo e si trasferì a Parigi.Le liti si facevano sempre più soventi e l’alcolismo di lui e le manie autodistruttive di lei di certo non aiutavano.

Se peró agli occhi del pubblico la loro appariva come una relazione perfetta, l’intima quotidianità rappresentava un quadro del tutto opposto. Scott ormai era in preda a  soventi crisi depressive e ad una dipendenza dall’alcol sempre piu preponderante. Zelda invece, da sempre vittima di una profonda instabilita ed irrequietezza mentale tentò piu volte il suicidio; sempre alla ricerca di nuovi scoinvolgimenti, all’eta di ventisette anni decise di sperimentare la danza, volendone fare la sua carriera principale ma con risultati non tanto elevati quanto quelli sperati.

La consacrazione di Scott con il suo ‘Il grande Gatsby’, in parte riconcilió i due amanti, ma la breve quiete sarebbe stata ben presto ofuscata dalla tempesta che stava per sommergerli.

Nel 1930 Zelda fu ricoverata a Parigi con la diagnosi di schizofrenia. Uscita dalla clinica nell’anno successivo, Zelda fece ritorno in Alabama per assistere il padre morente, nel 1932 subì un altro ricovero. Di questi anni è ‘Lasciami l’ultimo valzer’, unico romanzo della scrittrice, tentativo di voler anche lei competere con il marito e di non seder piu ” sul sedile posteriore della vita”. Zelda, distrutta e delusa dalle critiche mosse verso il suo unico libro venne nuovamente ricoverata.

Un ultimo tentativo di recuperare il matrimonio avvenne durante una vacanza a Cuba nel 1938, che si rivelò talmente disastrosa da comportare il ricovero di entrambi i coniugi una volta rientrati a casa. Da quel momento i due non si videro mai più.

L’ era dei Fitzgerald era finita ed il punto venne sancito dalla morte di Scott nel 1940 a causa di un arresto cardiaco.

Nel 1948 un incendio divampo nella clinica psichiatrica in cui era in cura in quel mometo Zelda, la quale,  rinchiusa in una stanza in attesa dell’elettroshock non potè scappare dalle fiamme e vi morì.

Quella dei Fitzgerald è una storia d’amore certamente tragica, ma non per questo meno intentsa. Le incompatibilita, le continue gelosie, i litigi, le urla e quella costante propensione al dramma han fatto di Zelda e Scott Fitzgerald una coppia iconica per il loro tempo e ancor oggi per il nostro. Un amore che si odia ma che ha saputo essere travolgente a tal punto da render meno triste il dolore e memorabile l’amore.

Zelda e Scott furono sepolti insieme nel Maryland, la loro tomba recita l’ultimo passaggio de ‘Il grande Gatsby’:

(EN)

So we beat on,

boats against the current,

borne back ceaselessly

into the past

(IT)

Cosi remiamo,

barche controcorrente,

risospinti senza sosta

nel passato.