Terra e libertà: Ken Loach e la guerra civile spagnola

La guerra civile spagnola scoppiata nel 1936, a causa del golpe tentato dai nazionalisti guidati dal generale Francisco Franco contro il governo socialista democraticamente eletto, accusato di anticlericalismo e di una politica avversa ai grandi proprietari terrieri, e terminata nel 1939, con la vittoria proprio dei golpisti, ha segnato in maniera decisa la storia dell’Europa tra le due guerre. Particolarità importante: vide la partecipazione di circa 45.000 giovani volontari, provenienti da tutto il mondo che, spinti da grandi ideali, si arruolarono da entrambe le parti: il periodo storico era particolare, la Germania e l’Italia erano sotto la dittatura nazi-fascista, mentre l’est europeo era monopolio del comunismo sovietico, quindi è facile capire come le sorti della Spagna potessero spostare l’equilibrio europeo sia da una parte che dall’altra, cambiando il corso della storia. Per questo il conflitto non riguardò semplicemente solo il paese iberico.

C’è stato un film, girato a metà degli anni ’90 dal cineasta inglese Ken Loach, che racconta proprio questo conflitto, attraverso l’esperienza di un giovane disoccupato di Liverpool, che decise di partire volontario per aiutare il popolo spagnolo a respingere il golpe militare che rischiava di instaurare anche lì una dittatura di stampo fascista.

https://www.debaser.it/ken-loach/terra-e-liberta/recensione
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Ed è proprio di questo film che vi voglio parlare, per provare a raccontarlo. Il suo titolo è Terra e Libertà (Land and Freedom): la pellicola inizia dalla morte improvvisa in età anziana del protagonista, la cui nipote, mentre va a rimettere in ordine alle cose del nonno, scopre una valigia  che racchiude la sua intera esperienza in terra spagnola. La prima cosa che trova aprendola è un foulard rosso che avvolge un pugno di terra, e poi ritagli di giornali, foto e le lettere che egli spedì alla fidanzata, nel film non è specificato se poi divenne sua moglie, e che racconta fedelmente tutti gli avvenimenti che si susseguono, fornendo alla ragazza la possibilità di rivivere la terribile esperienza dell’uomo.

Attraverso la lettura dei suoi scritti, assistiamo all’arrivo in Spagna del protagonista (il suo nome è David Carr), l’addestramento e poi l’arruolamento, insieme ad altri giovani provenienti da varie parti d’Europa, nelle file delle milizie del POUM, un partito di stampo anarchico rivoluzionario, sul fronte d’Aragona. La prima cosa che colpisce della pellicola è il grande realismo delle immagini, caratteristica della cinematografia di Ken Loach, come testimoniano lavori come “Riff Raff” e “Piovono Pietre”, sulla disoccupazione inglese nel periodo in cui era primo ministro inglese Margaret Thatcher, e il fatto che sia girato per larghissima parte in lingua spagnola, che aiuta a rendere ancora più reale e coinvolgente il racconto.

Il primo avvenimento importante, che descrive il giovane volontario, è la conquista di un paese in mano all’esercito del generale Franco. E’ il suo battesimo del fuoco e vedrà cadere di fronte ai suoi occhi un compagno irlandese, rimanendone  sconvolto. Successivamente assistiamo alla riunione che i miliziani organizzano, in una delle case requisite, insieme ai contadini della zona, per decidere sulla collettivizzazione delle terre: qui si denotano i vari punti di vista, come il contadino, comunque antifascista, che non accetta di lavorare la sua terra e poi vedere i frutti distribuiti alla popolazione, in contrapposizione agli ideali dei miliziani, convinti che la proprietà privata andasse abolita, qui mi viene in mente uno degli slogan del movimento studentesco nel 1968 “la proprietà è un furto”. Durante la riunione c’è anche chi invita a vedere il quadro più in generale, che è quello di pensare a combattere e sconfiggere l’esercito fascista, prima di preoccuparsi di altre faccende. La riunione si conclude, comunque, con la decisione quasi all’unanimità di collettivizzare le terre.

http://www.cinequanon.it/terra-e-liberta-provaci-ancora-ken/
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Questo episodio aiuta a capire i forti ideali rivoluzionari delle milizie del POUM, al punto che, nel momento in cui il partito comunista spagnolo decide di istituire un unico esercito governativo, invitandoli ad adeguarsi, pena il blocco definitivo sul rifornimento delle armi, i miliziani decidono di andare avanti con le proprie forze, accusando di stalinismo il potere centrale. E’ un momento importante nella storia del conflitto spagnolo, i due movimenti antifascisti da quel momento cominciano a farsi la guerra, creando un assurdo conflitto nel blocco che combatteva le truppe del generale Franco, che, come ci racconta la storia, favoriranno proprio la vittoria dei golpisti. Stalin voleva vincere la guerra civile con un esercito regolare che rassicurasse l’Europa, le milizie erano ritenute troppo violente, e quindi davano una immagine negativa del fronte anti fascista.

Nel film di Ken Loach questo viene raccontato in maniera precisa, proprio grazie all’esperienza del giovane volontario inglese. David Carr rimane ferito seriamente ad un braccio, mentre addestra dei giovani volontari, a causa di un fucile vecchio e difettoso, conseguenza diretta del blocco del rifornimento delle armi, in seguito al loro rifiuto di aderire ad un esercito regolare. Questo lo porta ad allontanarsi dalla milizia per farsi curare e, una volta in città, decide di lasciarla per aderire alle brigate internazionali legate all’esercito governativo, lui era comunque un membro del partito comunista inglese; questo causerà un grosso litigio con Blanca, la pasionaria della milizia bella e combattiva, con cui aveva instaurato un rapporto intimo; ella lo mette in guardia, avvertendolo che l’esercito regolare da qualche tempo arresta, accusando di tradimento, chi aveva deciso di continuare la lotta autonomamente. Il giovane non vuole credere alle sue parole, ma purtroppo gli avvenimenti a cui assisterà daranno ragione alla ragazza e, dopo aver strappato con rabbia la tessera del partito, si ricongiungerà alla milizia.

http://www.filmtv.it/film/12942/terra-e-liberta/
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Ma ormai il gruppo con cui ha condiviso gran parte dell’esperienza in terra iberica è allo stremo, lasciato praticamente solo, e con un arsenale bellico ridotto all’osso. L’ultima scena del conflitto a cui assistiamo è estremamente drammatica: l’esercito regolare del partito comunista spagnolo impone la resa incondizionata alla milizia, arrestando i loro capi, accusandoli addirittura di tradimento della causa, e di avere favorito, con il loro comportamento, le truppe dell’esercito franchista. La reazione di alcuni volontari, porteranno ad un evento tragico. Non voglio qui raccontare la fine del film, voglio spingervi a vederlo, però sappiate che proprio la conseguenza di quest’ultima scena, ci svelerà il mistero del pugno di terra avvolto nel foulard, ritrovato dalla nipote del protagonista.

Come finì il conflitto, proprio mentre ci si apprestava ad affrontare una seconda sanguinosa guerra mondiale, l’abbiamo già detto all’inizio di questo articolo; la bellezza di questa pellicola, e la straordinaria bravura del regista inglese Ken Loach, ci invita però ad una grossa riflessione, su come poteva cambiare il destino della Spagna, e forse anche dell’Europa intera, se non si fosse creato l’insensato conflitto tra i due fronti, che combattevano le truppe golpiste capitanate dal generale Francisco Franco.

http://www.cinequanon.it/terra-e-liberta-provaci-ancora-ken/
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Ma la storia questo ha detto, ed è importante che ci siano pellicole come Terra e Libertà, che sappiano raccontare questi avvenimenti con occhi distaccati, per farci capire come il corso degli eventi, spesso e volentieri, sono conseguenze dirette di nostri comportamenti, e che possono coinvolgere anche un intero continente, come è stato per la guerra civile spagnola.

 

Marco Cingottini

 

Marco Cingottini

Sono Marco, ho superato da poco le 50 primavere e sono un appassionato, fin dalla tenerissima età di musica.. Led Zeppelin, Beatles, Queen, Genesis, Smiths, Tool sono solo alcuni dei gruppi che adoro insieme ad artisti come l’immenso Francesco Guccini, De Andrè e Tenco; mi piace esplorare nuove sonorità e quindi conoscere sempre nuovi musicisti..