Una storia da NON credere

Essendo il mio primo articolo, mi scuso in anticipo con il lettore se il mio lavoro non risulterà perfetto. Mi chiamo Matteo Strobino, sono uno studente di Storia dell’Università di Torino e in queste brevi righe cercherò di sfatare alcuni miti sul Medioevo.  

Prima di fare ciò però, serve fare una piccola digressione.
Nessun periodo è esente da miti e credenze, ed essi continuano a sopravvivere fino ad oggi perché alle persone piace creare e credere in questi immaginari. Di contro si trovano degli effetti negativi, cioè avere una visone distorta di quel dato momento storico. La nascita di un mito non è un processo del tutto chiaro, ma si può dire che alla base di questo ci sono alcune idee preconcette e sbagliate.

Uno dei periodi più fecondi di credenze e miti è appunto il medioevo Per intuire un motivo per cui si siano sviluppate credenze e immaginari vari, serve analizzare a fondo come sia nata e cosa significhi la parola stessa.
Il termine medioevo significa periodo (evo) di mezzo (medio), perché si trova tra l’Antichità Classica e il Rinascimento. Questa parola nasce nell’epoca rinascimentale, ma si sviluppa nei secoli fino ad arrivare alla celebre definizione che ne fa l’Illuminismo come periodo buio. Era pensiero comune che con la caduta dell’Impero Romano e l’arrivo dei barbari, ogni aspetto della vita umana si fosse anch’esso imbarbarito e in quei 1000 anni l’ignoranza e la violenza dominassero incontrastate; un’epoca oscura appunto. Il Rinascimento era la rottura di questo “terribile” periodo che riportava l’uomo ai fasti dell’antichità classica. Grazie a questa definizione si era trovata una giustificazione perfetta cosicché gli uomini del tempo potevano dimostrare la loro superiorità rispetto al passato medievale. Questa tradizione è sopravvissuta nel tempo, infatti a seconda del periodo storico, il medioevo veniva sempre utilizzato come termine di contrapposizione negativo, una sorta di eredità scomoda che solo il presente era riuscito a superare. Basti pensare ad un architetto rinascimentale che contrappone la sua cupola con una cattedrale gotica, oppure ad un illuminista che nel suo intento riformatore definisce la chiesa, il feudalesimo e i privilegi nobiliari come un “vecchiume medievale”. Oggi non è tanto diverso, spesso si pensa al medioevo come un’epoca violenta, fra roghi, torture e la Chiesa come cattivo di turno. Quella sensazione di superiorità, intimamente fa piacere a tutti noi. Non c’è però solo questa visione, infatti il medioevo è sinonimo di cavalleria. Tutta la filmografia e la letteratura prodotta fino ad oggi sono una dimostrazione lampante di come la coppia “medioevo=cavalleria” sia qualcosa di profondamente assodato. Non è del tutto sbagliato, infatti  per svariate ragioni (ad esempio militari, politiche e sociali) fu l’epoca della cavalleria, ma questo tratto venne profondamente mitizzato. Le opere sugli scontri cavallereschi o anche i semplici tornei (che continuarono anche dopo il medioevo) rafforzarono e ingigantirono la figura del cavaliere  che lo trasformarono nell’eroe senza macchia e senza paura che oggi tutti conosciamo.

Il mio articolo potrebbe terminare qui, perché anche dimostrando come alcuni miti siano sbagliati, questi sopravvivranno comunque. Il motivo è semplice: alla gente piace credere a queste storie, perché oltre a darci un senso di superiorità, ci piace creare un immaginario per poi affezionarsi. Il problema è che a causa di tutto ciò si ha una visione errata di quel periodo.

Dopo questa lunga ma necessaria premessa, possiamo analizzare le due leggende più celebri sul medioevo, ovvero lo Ius Primae Noctis e l’Epoca Buia della storia umana.

Lo Ius Primae Noctis non si sa bene come nasca, ma è una delle credenze più vive sul medioevo. Celebre è la scena del film Braveheart in cui i cavalieri del re annunciano il ripristino di questa bizzarra legge. Per prima cosa tutto ciò non è MAI esistito (probabilmente è un’ invenzione rinascimentale) perché in nessun documento del tempo è mai stata trovata una cosa del genere. Lo ius primae noctis, che tradotto letteralmente sarebbe il diritto della prima notte (di nozze), permetteva al signore locale di giacere con la moglie di un suo suddito la notte del matrimonio. Oltre a non trovare credito in nessuna fonte dell’epoca, questa legge andrebbe in chiaro contrasto con i dettami della Chiesa quindi motivo in più per dire che sia falsa. Attenzione però, non significa che non ci siano stati eventi del genere, PROBABILMENTE potrebbe essere successo che un signore locale abbia violentato una donna subito dopo il matrimonio, ma che si istituzionalizzasse una pratica del genere è qualcosa d’inaudito e impossibile.

 

 

Il secondo falso mito sul medioevo è quello d’immaginarselo come un’epoca buia. Sopra ho spiegato il motivo per cui si è creata questa visione, ma non perché non lo fosse nella realtà dei fatti. È un discorso molto ampio e lo si può affrontare da più punti di vista, quindi cercherò di evidenziarvi alcuni punti salienti. Basti pensare che nel medioevo nasce l’università come noi la conosciamo, cioè un luogo dove studenti e professori si riuniscono per studiare e per imparare in tutta autonomia. Senza il lavoro di copiatura  dei monaci medievali oggi sapremmo molto meno sull’antichità e non avremmo moltissimi documenti di quel tempo. Nel medioevo furono bruciate molte meno streghe di quanto si pensi, infatti basta un giro su internet per vedere come nel periodo della controriforma (specie nel nord Europa) le cifre aumentano quasi esponenzialmente. Nel medioevo sono nate le lingue che noi oggi parliamo e alcune delle più grandi opere mai scritte dall’uomo (la Divina Commedia per citarne una). I vari castelli, le cattedrali, le chiese e i monasteri erano tutti (a livelli diversi ovviamente) centri diversi di cultura e sono incredibili opere architettoniche. L’elenco potrebbe andare avanti per altre cento pagine, infatti su questa faccenda si sono spesi fiumi d’inchiostro ed inoltre ci sono storici che hanno saputo spiegare l’argomento in modo più esaustivo del sottoscritto. Consiglio a chi volesse approfondire l’argomento due libri, Dietro le quinte della storia. La vita quotidiana attraverso il tempo di Piero Angela e Alessandro Barbero edito da Rizzoli  e l’altro Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali di Alessandro Barbero edito da Laterza. Siete ancora sicuri che il medioevo sia un’epoca così buia?

Roberto Testa

Sono Roberto, un giovane di 20 anni. Studio Storia presso l’Università degli Studi di Torino e Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino. La storia è molto probabilmente la passione più grande della mia vita, insieme alla musica, alla filosofia e alla politica..