Paratissima13 – Day #5 – Conclusioni

Questa Paratissima13 – Superstition è giunta all’epilogo, ma questo è il nostro spazio per le ultime interviste e alcune riflessioni sull’evento.

 

Raffaele Miassot

Mi chiamo Raffaele Miassot e sono un architetto, artista, designer e scrittore. Mi sto dedicando a un romanzo che racconta una storia senza violenza e ambientata a Torino: “La casa delle persone felici” che vede avvicendarsi 14 personaggi differenti.
Le opere che ho voluto esporre a questa edizione di Paratissima appartengono a due periodi: il primo risale al 2000 in cui lavoravo prevalentemente con legno e pelle animale. Le opere del secondo, invece, sono acrilici e resine su tela, e appartengono al ciclo: “I vizi e le virtù” e “Stagioni”.

Giusi Lorelli

www.giusilorelliart.com


Sono Giusi Lorelli, e faccio la fotografa a Genova. Ultimamente ho iniziato ad esplorare le numerose possibilità della post-produzione. Mi ispiro ad alcune delle mie passioni: l’astrologia, i tarocchi, l’alchimia e l’ambito dell’esoterico. Questi lavori non sono lavori di analisi, ma di sintesi, sono dei veri e propri “distillati di esperienza” che si rifanno ai diversi aspetti della vita. Credo che il nocciolo dell’esistenza stia nella ricerca e nella condivisione delle risposte con gli altri, l’“in sé” è condivisione.
Ognuna delle mie opere è diversa dalle altre per formato, dimensione, cornice e tema.
Tra le opere che ho esposto a questa Paratissima 13 c’è “Catalina tra i Dannati”, una riflessione sul mito e sulla divinità come visione grandiosa dell’umano. Ho voluto immaginare una dea moderna, affascinante e spaventosa allo stesso tempo.

 

Elena Lisa Colombo

http://www.elenalisacolombo.com/

Sono Elena Lisa Colombo, e questa è l’opera che porto a Paratissima13. Questi più piccoli sono acquerelli e grafite; io metto sempre a dialogo più tecniche, e in questo caso c’è una parte più figurativa che è resa con la grafite, mentre la parte informale è resa con l’acquerello. Poi c’è sempre un elemento : a volte naturale, a volte un omino che ritorna; insomma, elementi in scale diverse, ed è un dialogo tra elementi, tecniche. Poi abbiamo un altro dittico con acrilici e grafite; la parte informale è la spatola. Li ho chiamati “multiversi” perché sono due pezzi separati, e ognuno è un mondo a sé : in realtà, messi insieme, formano una nuova figura, un mondo nuovo diverso in cui i personaggi sembrano in scale differenti in cui sembrano non accorgersi uno del mondo dell’altro. Effettivamente, però reagiscono, e si danno un senso diverso, l’uno per l’altro.

 

Sergio Raffaele

http://www.sergioraffaele.com/

 

Mi chiamo Sergio Raffaele. Alla fotografia mi sono avvicinato circa 6 anni fa. Ho sempre fotografato, ma una volta che ho scoperto la street photo, per me è scoppiata la passione, quindi ho iniziato a studiare e ho iniziato a fotografare. Queste 5 foto fanno parte di un progetto legato a geometrie urbane, progetto che ho deciso di fare a colori, giocando sui colori, sulle geometrie e su elementi grafici. Sono tutte foto che ho scattato a Milano, la città in cui vivo, tranne una che è stata scattata a Roma (lo vedi anche dal tombino SPQR). Io cerco sempre di fare delle composizioni molto pulite, perché questa è la mia idea di fotografia: pochi elementi grafici, spesso e volentieri un solo soggetto e lavorare sulle geometrie però tenendo sempre al centro la persona nella sua quotidianità. Queste sono appunto street photo, con una grande attenzione per il soggetto umano. Il mio lavoro è prevalentemente fatto di attese. Dietro ogni foto ci sono io che aspetto il momento adatto. La storia della foto con l’ombrello è la storia di un’attesa di tre ore, che parte da un’intuizione che ho e finisce con il momento giusto. 

 

Si chiude così la nostra partecipazione come blogger ufficiali di Paratissima. Questa esperienza è stata per noi di grande crescita, sia da un punto di vista professionale che umano. Paratissima è arte, ma l’arte non esiste senza chi la crea. E’ impossibile ignorare in un contesto come questo la ricchezza degli artisti che si offrono come persone agli spettatori. Questo è stato un po’ il nostro filo conduttore: cercare di riportare attraverso foto e domande non solo l’opera, ma l’artista. L’arte è fatta di persone, e noi nel nostro piccolo abbiamo voluto dare loro spazio dal punto di vista umano. Quello che ci portiamo dietro è tanta bellezza, tanta gentilezza, un po’ di stranezza ogni tanto e esseri umani che hanno voluto creare un rapporto con noi e che sono diventati, prima di tutto, amici.

Speriamo di aver reso giustizia a tutti loro e di essere riusciti ad accompagnarvi e farvi vivere un po’ di questo meraviglioso evento.

 

Roberto Testa

Sono Roberto, un giovane di 20 anni. Studio Storia presso l’Università degli Studi di Torino e Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino. La storia è molto probabilmente la passione più grande della mia vita, insieme alla musica, alla filosofia e alla politica..

One thought on “Paratissima13 – Day #5 – Conclusioni

  • 8 Novembre 2017 alle 13:03
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    Bellissima esperienza, per me, anche se molto impegnativa. GRAZIE per avermi dato l’opportunità di esporre i miei poster in una mostra così importante!
    Luigi

     

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