Paratissima13 – Day #2

Ieri seconda giornata di “Paratissima 13”. La rassegna, ricordiamolo, è stata allestita a Torino presso la sede dell’ex caserma La Marmora in via Asti 22, e noi siamo uno dei blog ufficiali.

Curiosando in giro, abbiamo incontrato altri artisti interessanti che stanno proponendo le loro opere.

Ma lasciamo che siano loro a presentarsi e raccontarsi.

Lissor (Lisa Sorba)

“Lissor è la contrazione del mio nome: Lisa Sorba, mi occupo di incisioni e monotipi ossia pezzi unici fatti al torchio con pressione su carta e materiali quali pizzi e stoffe e foglie precedentemente essiccate. Visto che siamo nella città reale per eccellenza, Torino, ho voluto rappresentare la vita di corte e il guardaroba del re con gli abiti cerimoniali, quelli per la guerra e quelli più frivoli e i relativi colori protocollari: il rosso della regalità, l’oro della solennità e il blu dell’ufficialità. Gli abiti della regina, invece, sono leggermente diversi, al blu è sostituito il rosa, colore della femminilità.
Mi sono dedicata anche ai giardini reali: quello del re ha una rigida simmetria data dal rigore dei colori e dalle forme geometriche che necessariamente rispecchiano l’ordine della corte. L’ambito più femminino, invece, è caratterizzato da una maggiore leggerezza e da colori più delicati, elementi protagonisti del disordine organizzato, tipico dell’universo femminile.”

Collage Vintage(Maria Grazia Preda)

“Mi chiamo Maria Grazia Preda e ho creato questo marchio: “Collage Vintage”. Utilizzo la tecnica del collage ritagliando esclusivamente materiale da riviste degli anni ’50, sia per un fattore formale: mi piacciono molto la figura e il disegno tipici dell’epoca, sia per il contenuto: il forte ottimismo del Dopoguerra, il desiderio di ricostruire il mondo e la voglia di avvenire.
Prevalentemente lavoro su figure femminili, recuperando ciò che c’era di buono nel passato della donna e strizzando l’occhio al più recente femminismo. Attraverso l’ironia porto la donna dell’epoca alla dimensione del presente. Mi piace molto, infatti, lanciare messaggi positivi e ottimisti.
Il mio è inoltre un percorso filologico sul disegno pubblicitario anni ‘50 e la mia ricerca è spesso indirizzata su vecchi marchi. Lavoro in maniera spontanea, rapida e veloce, su un grande tavolo su cui sono disposti i ritagli di figure e di parole. Le frasi a volte nascono da sole.”

Cristian Colaianni

“Sono Cristian Colaianni e sono qui a Paratissima per la prima volta. Dipingo da circa due anni ma è da tutta la vita che disegno. Un giorno ho avuto un’intuizione su come dare un’interpretazione diversa ad alcuni dei miei soggetti e così sono nati i miei quadri. Sembrano astratti, ma celano, in realtà, dei soggetti. Queste mie opere mi permettono di entrare in relazione con il pubblico, che spesso non comprende il soggetto vero del quadro, ma fa emergere altre interpretazioni. In questi giorni di esposizione prendo nota di queste idee differenti che successivamente entreranno a fare parte dei quadri stessi.”

Paola Bona

“Paola Bona: lavoro a questa mia opera da circa un anno, ogni quadretto che l compone rappresenta un mio stato d’animo, ognuno di essi è un mio specchio. Sono 280 e nascono spontaneamente grazie all’ispirazione del momento. In ogni quadretto ci sono semplicemente io. La tecnica? Tempera e acrilico con matita e pennarello e alla fine viene dato un fissativo.
Possono vivere da soli o insieme. Il processo che li crea è abbastanza giocoso e al momento sono disposti secondo il mio gusto personale.”

Hasdai

“Mi chiamo Aleop Tur, il mio nome d’arte è Hasdai a Paratissima ho portato cinque opere: una di esse è un ritratto. Il filo conduttore è quello dei colori caldi vicini alla “Terra di Siena”, utilizzati per descrivere tutte le declinazioni dell’incarnato della donna.
I soggetti sono tutti differenti perché ho desiderato sperimentare in modo diverso sulla tecnica della pittura. I due paesaggi che presento raffigurano la mia città natale, l’Avana. I suoi colori sono davvero speciali all’alba e al tramonto, per via della forte luce del sole che la bagna totalmente e dell’assenza di rilievi e montagne. Io ho desiderato riportarli sulle mie tele”

 

Roberto Testa

Sono Roberto, un giovane di 20 anni. Studio Storia presso l’Università degli Studi di Torino e Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino. La storia è molto probabilmente la passione più grande della mia vita, insieme alla musica, alla filosofia e alla politica..