Margaret Thatcher : una donna dura come il ferro

Margaret Hilda Roberts nacque il 13 ottobre 1925 a Grantham, una cittadina nel centro dell’Inghilterra nella quale il padre, oltre a ricoprire ruoli politici molto importanti nella località come la carica di sindaco, possedeva una drogheria : ciò gli permise di far studiare la figlia ad Oxford, dove si laureò in chimica e contemporaneamente cominciò ad interessarsi di politica tanto da portarla ad entrare in quel mondo nel 1950, stesso anno in cui conobbe suo marito Denis, un imprenditore, che sposò l’anno seguente divenendo a tutti gli effetti la signora Thatcher, nome con il quale è ricordata ancora oggi.

Già presidente di un’associazione studentesca conservatrice durante gli anni del college, approfondì la sua passione per la politica all’inizio degli anni ‘50 partecipando e perdendo le elezioni a Dartford contro il candidato laburista ma ottenendo comunque un risultato molto positivo per il partito conservatore, come non accadeva da molto nella cittadina inglese. Nonostante l’iniziale fallimento, la sua carriera politica era in realtà tutta in salita e infatti già nel 1959 venne eletta alla Camera dei Comuni, the House of Commons, e divenne così una delle prime donne a mettere piede in un ambiente all’epoca ancora fortemente – se non addirittura esclusivamente – a carattere maschile. Tra le altre importanti carica ricoperte dalla Lady di ferro, come soprannominata dai sovietici, spicca sicuramente la carica di Ministro dell’Istruzione durante il mandato del conservatore Heath tra il 1970-74 e la leadership del partito Conservatore dal 1975 al 1990. A seguito delle elezioni del 1979, Margaret Thatcher venne eletta Primo ministro ottenendo l’incarico il 4 maggio con una grande particolarità: è la prima donna a risiedere al numero 10 di Downing Street.

 

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Per la prima volta con lei nel Regno Unito un partito, un leader e una donna furono eletti per tre volte di seguito dal popolo e al termine degli “11 anni e mezzo meravigliosi” di governo, come da lei definiti, il Regno Unito cambiò radicalmente aspetto rispetto a quello che la Lady di ferro aveva trovato all’inizio del suo primo mandato : per la prima volta negli anni ’80 si parlò di privatizzazione di numerose aziende britanniche nazionalizzate dai precedenti governi laburisti; l’opinione pubblica della nazione si spacco letteralmente come mai accadde prima a causa della dura lotta ai movimenti di liberazione irlandese dell’IRA, la quale rivendicò l’attentato del 1984 che subirono lady Thatcher e suo marito al Grand Hotel di Brighton, e soprattutto ai sindacati in protesta per la chiusura di molte miniere di carbone, ritenute non più produttive, causando rivolte violente e sanguinose oltre che un alto numero di disoccupati e l’aumento del divario tra i ricchi e i poveri.

La sua attenzione fu rivolta maggiormente verso l’economia familiare, il far quadrare i conti e soprattutto la sua concezione dell’inesistenza di una società a vantaggio di individui riuniti in famiglie motivo per il quale tutti devono essere incoraggiati ad essere autosufficienti, a fare uno sforzo per realizzarsi senza lamentarsi così come fece lei o il padre. Tutto ciò è alla base della corrente politica, e anche filosofica per chi vede oltre la praticità, che porta il suo nome: il Thatcherismo.

Lady Thatcher è stata la miglior allieva del suo stesso pensiero, non si è arresa al primo ostacolo presentatole anche perché altrimenti sarebbe scappata subito di fronte alla caotica e ingestibile situazione del suo paese della fine degli anni ’70 o senza la sua determinazione avrebbe rinunciato molto tempo prima a causa dell’ambiente ostile, maschilista e classista della politica inglese. Infatti oltre essere una donna era la “figlia del droghiere”, come definita una volta da alcuni membri della famiglia reale, quindi per la sua provenienza sociale doppiamente svantaggiata. Nonostante tutto le sue origini saranno per sempre parte di lei sia in politica, creando una classe media più forte e interessandosi maggiormente ad ottenere il risultato sperato piuttosto che essere rieletta, sia in casa dove, sebbene fosse una donn”politica”fino all’ultima goccia di sangue e in alcun modo subordinata al marito, adorava preparare la colazione per la sua famiglia così come faceva sua madre.

 

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Sul piano internazionale è considerata una persona chiave per quanto riguarda la fine della Guerra fredda così come il suo amico e presidente statunitense Ronald Reagan ma è anche il Primo ministro della guerra nelle Falkland contro l’invasione argentina del 1982, una guerra che ebbe un costo alto non solo dal punto di vista economico ma anche per quanto riguarda il numero delle vittime. Questa sua azione fu fortemente contestata dall’opinione internazionale e non solo, ma d’altronde si trattava di un’invasione sul territorio sovrano e rimanendo fedele ai suoi principi decise di non negoziare in alcun modo con dei dittatori e dei prepotenti. Ad ogni modo se la vittoria nelle Falkland si è poi rilevata positiva dandole il consenso popolare per ben altre due volte, la decisione di imporre la “poll tax” suscitò tra la gente, nel partito e nello stesso governo molte opposizioni al punto di essere sfidata per la guida del primo nel 1990, perdendo al primo ballottaggio per soli quattro voti e portandola alle dimissioni per lasciare il posto a qualcun altro. Questo fu forse l’evento più duro da digerire, perché si trattò di un vero e proprio tradimento da parte di coloro che avevano collaborato a lungo con la Lady di ferro.

 

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Non si può negare il fatto che Margaret Thatcher sia stata una figura di grande importanza nella storia del XX secolo, controversa senza alcun dubbio, amata da una parte del popolo e odiata dall’altra metà, ma è anche un ottimo esempio – in particolare per le donne – di determinazione, caparbietà e grande volontà, caratteristiche necessarie per inseguire i propri sogni e ottenere ciò che si desidera, restando sempre nell’umiltà. Lei stessa affermò:

«Essere potenti è come essere una signora. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei»

 

Purtroppo però, proprio come il ferro si spezzò, come lei stessa ha provato dimissionando ma non si piegò davanti a niente e nessuno. Chiunque può tirare fuori la Thatcher che ha dentro e lottare con grinta per se stessi…basta volerlo davvero! E chissà se in Italia si arriverà mai ad avere una donna Presidente del Consiglio o della Repubblica…

 

 

Antonio Oliva