Malcom X : Five names, Five men

Nasce nel 1925 a Omaha in Nebraska con il nome Malcolm Little, ma forse, cari lettori, lo conoscete come Malcolm X.

Il nome Malcolm Little ci riconduce a quel periodo della sua vita che trascorre con i dieci fratelli, la madre e il padre. La famiglia viene perseguitata dal Ku Klux Klan per diversi anni perché il padre, Earl Little, era un predicatore seguace di Marcus Garvey.
Proprio a causa di queste persecuzioni, la famiglia si trasferisce a Milwaukee (Wisconsin) e ancora a Lansing (Michigan). A Lansing il padre viene ucciso da una setta alleata del KKK: la Black Legion. Viene inscenato un suicidio e l’assicurazione non aiuta in alcun modo la numerosa famiglia, ormai a carico solo della madre Louise.

Malcolm Little è ancora quel bambino che, crescendo, vede sempre più divieti e preclusioni, quel bambino che sognava di diventare avvocato, ma che non avrebbe potuto essere “altro che un falegname” secondo i suoi insegnanti.
Dopo la perdita del padre, dopo che la madre viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico, dopo essere separato dai suoi fratelli e dopo essere preso in affidamento da più famiglie, si trasferisce a Boston dalla sorella maggiore Ellis e in seguito a New York.

Original Caption: 1944-Boston, MA: Malcolm Little, at age 18, at the time of an arrest for larceny, police photograph front and profile.
Original Caption: 1944-Boston, MA: Malcolm Little, at age 18, at the time of an arrest for larceny, police photograph front and profile. http://www.malcolm-x.org/media/pic/mf07.jpg

É il periodo in cui Malcolm diventa Detroit Red. Il vecchio Malcolm Little non c’è più, svanito con una striscia di coca su un tavolo preparata con una lametta del rasoio. Detroit Red viene più volte coinvolto in piccoli atti criminali (furti, rapine, spaccio, scommesse), grazie ai quali si guadagna il rispetto dei suoi collaboratori e una certa reputazione. Ma la carriera di Detroit Red è breve. Nel 1952 viene arrestato e imprigionato e qui gli venne affibbiato un nuovo soprannome, forse meno simpatico : Satana.

Satana si rifiutava di collaborare in ogni modo, non voleva identificarsi con un codice, non voleva diventare il prigioniero numero A228; ma proprio per questo suo atteggiamento, viene rinchiuso per giorni e giorni in una stanza buia, senza cibo e senza acqua.
In carcere conosce uno dei “fratelli” dell’Islam: John Bembry. John lo convince che c’è un’altra strada, che non serve la cocaina o qualunque suo surrogato per poter vivere, che non avrebbe dovuto più tentare di assomigliare all’uomo bianco, ma accettarsi. Da questo momento, grazie alla sua influenza e agli insegnamenti del profeta Elijah Muhammad, Malcolm si avvicinò alla Nazione dell’Islam.

 

USA. Illinois. Chicago. Malcolm X during his visit to enterprises owned by Black Muslims. 1962.
USA. Illinois. Chicago. Malcolm X during his visit to enterprises owned by Black Muslims. 1962. http://mediastore4.magnumphotos.com/CoreXDoc/MAG/Media/TR2/8/e/1/2/LON4927.jpg

Malcolm X. Ecco che emerge la personalità che tutti conoscono. Malcolm, sotto consiglio di Bembry e Elijah Muhammad, rifiuta ogni legame con gli schiavisti bianchi che avevano sfruttato gli antenati della sua famiglia e lo fa rinnegando il suo cognome, per sostituirlo simbolicamente con la lettera X.
Diventa il pupillo di Elijah Muhammad, dimostra di essere un ottimo oratore con carisma e personalità e diventa ufficialmente il rappresentante nazionale della Nation Of Islam (NOI- Nazione Dell’Islam) , nonché ministro di diversi templi.
Malcolm X diventa così il portavoce della NOI, i quali principi non si basavano su alcuna idea di integrazione o di uguaglianza. Al contrario, si pensava che tutti gli afroamericani dovessero ritornare alla loro religione originaria, ossia l’Islam, e che dovesse nascere una Nazione dell’Islam sul suolo americano, indipendente dagli Stati Uniti. Malcolm, al tempo di Detroit Red, tentava disperatamente di avvicinarsi allo stile di vita degli americani (si stirava i capelli, si vestiva secondo la moda di quegli anni..), ora ritrova la sua identità e la sua dignità accettando e amando se stesso e le sue origini.
Dopo alcune divergenze con Elijah Muhammad riguardanti la direzione politica della NOI, alcuni membri dell’organizzazione pensavano che la fama e il successo riscosso da Malcolm fosse eccessivo e che stesse cercando di ottenere sempre più potere decisionale. Da questo momento in poi, Malcolm si allontana sempre di più dalla NOI e nel 1964 la abbandona definitivamente. Decide quindi di compiere il pellegrinaggio alla Mecca.
Dopo questo viaggio, sia fisico sia spirituale, Malcolm abbraccia l’Islam per ciò che è realmente, per i suoi principi di pace e amore e non crede più nelle convinzioni religiose della NOI, che vedevano l’uomo bianco come l’incarnazione del diavolo. Dopo questa sua ultima conversione, cambia il nome in El-Hajj Malik El-Shabazz.
Ancora lontano dalla famiglia, scrive una lettera alla moglie Betty, nella quale dice:

“Ieri sera ho fatto i miei sette giri intorno alla Kaaba […] C’erano decine di migliaia di pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo. Era gente di ogni colore, biondi con gli occhi azzurri e africani dalla pelle nera come l’ebano, ma tutti partecipavano agli stessi riti rivelando uno spirito di unità e fratellanza che, basandomi sulle mie esperienze in America, ero convinto non potesse esistere in alcun caso tra bianchi e non bianchi. É necessario che in America si capisca l’Islam perché questa è l’unica religione che elimini il problema razziale. Nei miei viaggi attraverso il mondo musulmano ho conosciuto persone che in America sarebbero considerate bianche, ho parlato e perfino pranzato con loro: la religione dell’Islam ha sradicato dalla loro mente l’idea stessa di bianco. Essi ispirano la loro vita a una sincera fratellanza verso gli altri, indipendentemente dal loro colore.
Prima che l’America permetta di farsi distruggere dal “cancro del razzismo”, dovrebbe conoscere meglio la filosofia religiosa dell’Islam, che ha già raccolto popoli di ogni colore in una sola grande famiglia, la nazione o fratellanza dell’Islam che supera tutti gli “ostacoli” per diffondersi in quasi tutte le direzioni orientali di questa terra. Sia i bianchi che la gente di colore diventano diversi quando credono nella vera religione dell’Islam. Ho mangiato nello stesso piatto con gente dagli occhi più azzurri dello stesso azzurro, dai capelli biondi come l’oro e dalla pelle candida, dappertutto dal Cairo a Gedda e persino nella città santa della Mecca. Ho sentito nelle parole e nelle azioni di questi musulmani bianchi la stessa sincerità che mostrano i musulmani africani della Nigeria, del Sudan e del Ghana.
Il vero Islam allontana il razzismo. “

Dal libro : Malcolm X: rifiuto, sfida, messaggio

Malcolm verrà ucciso nel 1965 dopo aver fondato l’ Organizzazione per l’Unità Afro-americana o OAAU per la difesa dei diritti umani.

Ma Malcolm non è morto. Riprendendo Pirandello, Malcolm “era il personaggio e non attore, e i personaggi continuano a vivere se qualcuno li ricorda”.

 

Francesca Crotti