Kevin Spacey: ritratto di un grande attore

Parlare di Kevin Spacey, in questo periodo che lo vede al centro di una serie di denunce per molestie sessuali, potrebbe sembrare complicato, ma io sono qui per raccontarvi il suo lato artistico che si è rivelato, fino ad ora, di un livello molto alto.

A cura di Marco Cingottini

La prima volta che l’ho visto recitare è stato nel 1992 in “Americani”(Glengarry Glen Ross), trasposizione cinematografica di una pièce teatrale di David Mamet. In questo film Spacey interpreta la parte di un impiegato in una agenzia immobiliare in crisi, ed è accompagnato da due mostri sacri come Jack Lemmon e Al Pacino, i veri protagonisti della pellicola. Il film, che mantiene una struttura teatrale, è girato in due solo ambienti, è molto bello e vale la pena di recuperarlo. In quella occasione fui colpito dalla sua performance incisiva e mai sopra le righe; non sfigurava vicino ad attori di quel livello, ma certo non potevo immaginare che da lì a pochi anni sarebbe esploso a livello mondiale.

Lo ritrovo, nel 1995,  nel ruolo di Roger “Verbal” Kint, una persona storpia, ciarliera (da qui il soprannome) e apparentemente innocua, ne “I Soliti Sospetti”(The Usual Suspects) di un giovane regista, Bryan Singer. La sua interpretazione è straordinaria e gli vale l’assegnazione del premio Oscar come Migliore Attore non Protagonista, che lo catapulta nel firmamento Hollywoodiano.

https://it.wikipedia.org/wiki/I_soliti_sospetti

Sullo slancio della notorietà acquisita con “I soliti sospetti”, Kevin Spacey interpreta con successo uno spietato serial killer in “Seven” di David Fincher , affiancato anche qui da due star del cinema hollywoodiano, Morgan Freeman e Brad Pitt. Il suo personaggio punisce le sue vittime colpevoli dei sette vizi capitali, da qui il titolo del film.

E’ un periodo d’oro per lui: negli anni che vanno dal 1996 al 2000 lo vediamo nei panni del poliziotto Jack Vincennes nello splendido noir “L.A.Confidential” di Curtis Hanson, insieme a Russel Crowe, Kim Basinger e Danny De Vito; lavora con Clint Eastwood in “Mezzanotte nel giardino del bene e del male”(Midinight in the Garden of Good and Evil) e, soprattutto, interpreta il controverso Lester Burnham in “American Beauty”, annoiato e depresso uomo di mezz’età sull’orlo del licenziamento. L’ossessione e i turbamenti per una ragazza adolescente amica della figlia, lo spingeranno a cambiare atteggiamento verso la vita. La cosa scatenerà una serie di eventi che porteranno ad un finale tragico. Il film, opera prima di Sam Mendes, riscuote un successo enorme e gli permetterà di aggiudicarsi il suo secondo Oscar.

http://lastnerdstanding.altervista.org/american-beauty-recensione/

Ma Kevin Spacey non ha fatto solo cinema, ha alternato la sua attività di attore calcando anche i palcoscenici teatrali: dal 2003 al 2015 ha ricoperto il ruolo di direttore artistico dello storico teatro londinese Old Vic, di cui aveva curato il recupero, che gli è valso il conferimento della cittadinanza britannica.

La sua carriera cinematografica è proseguita anche nel nuovo millennio con numerose pellicole, senza più gli acuti che l’avevano portato a vincere due Oscar ma garantendo sempre recitazioni di alto livello, incassando diverse nominations ai Golden Globes a conferma del suo talento.

http://www.sickchirpse.com/kevin-spaceys-american-beauty-speech-hinted-sick-behaviour/

Dal 2013 è diventato protagonista di una delle serie tv più amate in questi anni, mi riferisco a “House of Cards”, adattamento americano di una miniserie della BBC, dove torna a lavorare con il regista David Fincher. Qui Kevin Spacey impersona Frank Underwood, un politico pronto a tutto, anche ad uccidere, per arrivare a diventare il presidente degli Stati Uniti d’America. E’ spalleggiato dalla moglie Claire, una splendida e spietata Robin Wright, già vista in “Forrest Gump”, che non si farà scrupoli per far raggiungere al marito il suo ambizioso progetto.

La serie, arrivata con successo alla conclusione della quinta stagione, è stata momentaneamente sospesa proprio a causa delle denunce di molestie ricevute dall’attore, a cui abbiamo accennato all’inizio di questo articolo, e che hanno portato, per ora, alla cancellazione del suo personaggio.

Ma cosa sta accadendo a Kevin Spacey? Di fatto, attualmente, è stato bannato da Hollywood, al punto che è stato addirittura sostituito da Christopher Plummer in un film che aveva appena finito di girare, costringendo il regista a riprendere le scene in cui lui era protagonista. Anche un premio che gli doveva essere consegnato per la sua interpretazione in “House of Cards” gli è stato revocato.

Praticamente è trattato alla stregua di un appestato. L’America, si sa, non perdona nulla, soprattutto se escono questo tipo di accuse verso un artista o produttore. Ma, chiaramente, si fa finta di non vedere la polvere – ed è tanta – che si nasconde sotto i tappeti di Hollywood.

https://blogs.spectator.co.uk/2017/11/netflix-was-wrong-to-fire-kevin-spacey/

Ma forse questo non è lo spazio adatto per questo tipo di disquisizioni, dovrei scriverne appositamente un articolo. A me qui piace sottolineare solamente il suo indubbio talento di attore, che ci ha regalato, nel corso degli anni, splendide interpretazioni.

Speriamo nel futuro di rivederlo all’opera: si ha sempre bisogno di attori bravi come Kevin Spacey.

 

Roberto Testa

Sono Roberto, un giovane di 20 anni. Studio Storia presso l’Università degli Studi di Torino e Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino. La storia è molto probabilmente la passione più grande della mia vita, insieme alla musica, alla filosofia e alla politica..