Intervista a Nicolò Fumero

Abbiamo intervistato per voi Nicolò Fumero: giovane e interessantissimo regista.

 

Chi è Nicolò Fumero?

Sono uno studente universitario con una grande passione per il cinema. Sto per laurearmi in Informatica e, finiti gli studi, mi concentrerò a tempo pieno su questa mia passione. Ho lavorato su diversi set cinematografici fra cui “Ulysses a dark odissey” e “Il Vegetale”, ho collaborato con diversi youtuber fra cui “Kevin Believe” e ho diretto diversi cortometraggi e un film: “Fallen”.

 

Come hai scoperto questa tua passione?

Fin da bambino giravo cortometraggi con mio fratello e i miei amici. Al pomeriggio, dopo scuola, spesso ci incontravamo e, dopo aver scritto un copione in poche ore, ci divertivamo a girarlo. Col passare del tempo ho capito che volevo fare cinema nella vita, così ho cominciato a lavorare come regista e filmaker freelance.

 

 

Ci sono registi a cui ti ispiri?

Ci sono tanti registi che ammiro nel panorama del cinema moderno. Al di là dei diversi generi trattati sono rimasto colpito dal modo in cui molti di loro sono riusciti a far carriera in questo campo. Ad esempio due grandi registi del cinema horror hollywodiano moderno sono nati proprio dal web: David Sandberg e Andy Muschietti. Un altro grande esempio di regista self-made è Gareth Edwards che è riuscito a farsi strada dal mondo del cinema indipendente fino a riuscire a dirigere blockbuster come Godzilla e Rogue one.

Per quanto riguarda le tematiche trattate invece i miei ultimi lavori si avvicinano molto alle pellicole di Guillermo del Toro. Film come “Il labirinto del Fauno” e “Crimson Peak” sono stati fonte di grande ispirazione per i nostri lavori.

Stilisticamente invece mi ispiro a registi come Neil Marshall, Guy Ritchie, Edgar Wright e Edgar Wrighr. Montaggio serrato, storie coinvolgenti e regia innovativa sono gli ingredienti che cerco di inserire in tutti i miei lavori.

 

“We know” è stata la tua prima fatica, ce ne parleresti?

Dopo aver girato “Asso & ossA” volevamo realizzare un cortometraggio che avesse le potenzialità per partecipare ai festival cinematografici internazionali. Così abbiamo deciso di scrivere “We know” e di cercare qualcuno che ci sostenesse nel progetto. Grazie a Fabio Ronco siamo riusciti a realizzarlo e a inviarlo a diversi festival cinematografici.

Siamo rimasti piacevolmente stupiti del successo che ha riscosso sia in Europa che oltreoceano, vincendo diversi premi fra cui “best horror” nel prestigioso “Los Angeles Film Awards”. E’ stato inoltre selezionato al Dracula FIlm Festival in Romania e più recentemente al Piemonte Movie Glocal Film Festival.

Il cortometraggio racconta la storia di un ragazzo, interpretato da Jacopo Menghini, che dopo aver investito una bambina su una strada di campagna cerca di sbarazzarsi delle prove. Presto si accorgerà, però, di essere seguito da qualcuno che ha visto tutto…

 

 

Dopo “We know”: “Fallen”

Il successo di “We know” ci ha spinto a scrivere “Fallen”, la storia di un ex reverendo che dopo un evento catastrofico chiamato “The Darkness” si è ritirato in una casa in mezzo al bosco con sua figlia Sarah. L’unico contatto che questi personaggi hanno con ciò che resta della civiltà è dato da Thomas: giovane ragazzo che porta loro le provviste e che è segretamente innamorato della figlia di Fallen. Strani eventi cominciano a verificarsi attorno all’abitazione e i rapporti fra i personaggi si fanno sempre più difficili.

I tre personaggi sono interpretati da Andrea Zirio, Ortensia Fioravanti e Fabio Tarditi.

 

Come è stato possibile realizzare un lavoro simile in un momento in cui è raro che i giovani abbiano modo di esprimersi nel tuo campo?

Siamo stati sostenuti da tantissime persone in questo progetto. Un ringraziamento speciale dovrebbe andare a Fabio Ronco e Mauro Chiattone che hanno creduto nel progetto fin dall’inizio e ad Andrea Zirio e Federico Alotto che hanno prodotto il film con la loro compagnia Adrama.

 

 

C’è qualcun altro che vorresti ringraziare?

Sì Francesco Lucci e Simone Chiattone: hanno iniziato a scrivere questa storia con me 6 mesi fa e mi hanno seguito in questo viaggio. Un altro ringraziamento speciale va a tutta la crew, che per tre settimane ha dato l’anima per far si che questo film diventasse realtà. Senza tutti loro questo film non si sarebbe mai fatto.

Mi piacerebbe ringraziare anche la redazione e tutti i lettori di “Tra il cuore e la mente” per essersi lasciati incuriosire dal mio lavoro.