Intervista a MAFFEI!

“MAFFEI!” È il nome di una band pugliese (Brindisina) composta da:
Marco Maffei– Voce,Chitarra,Synth,Effetti
Marco Baldari – Basso
Jordan Rech – Batteria

A cura di Vanessa Putignano

Ciao ragazzi! Come mai c’è stato il cambio del nome della band da “PHnegativo” a “MAFFEI!”, che tra l’altro è il cognome del cantante?

Ci eravamo resi conto che stavamo cambiando, che le canzoni stavano cambiando.
Avevamo preso una piega più cantautoriale, mentre con i pHnegativo era un discorso più electro e senza scegliere un altro nome abbiamo deciso di chiamarlo MAFFEI!, anche perché con la scelta dei nomi siamo pessimi!

Cosa avete provato nell’aprire il concerto a “Gazzelle”?

Parlo a titolo personale. (Marco Maffei)
Cosa ho provato? C’era un palco, degli ampli, una batteria, un impianto e un fonico, come in tante altre situazioni. Sinceramente non mi ha fatto molta differenza.
Tentiamo sempre di fare meglio dell’altro, un po’ come Jimi Hendrix con gli Who, ma questa credo che non sia una cosa cattiva ma semplice e sana competizione.
Flavio mi è sembrato un tipo apposto, mi ha anche offerto una sigaretta! (ride)
Per quanto riguarda la sua musica e quello che scrive, questa vena indie pop, molto lagnosa, senza chitarre distorte non è che mi piaccia tanto! L’indie anni fa era rabbia, ora mi fanno tutti tenerezza.

Come registrate di solito le vostre canzoni?

Le nostre canzoni partono dal mio bagno. Si dice che anche John Lennon usasse lo stesso metodo. In realtà c’è un buon reverbero naturale ma guardarsi allo specchio per un cantante è sempre una cosa fica. Poi registro le canzoni sul cellulare, le faccio sentire agli altri, ci chiudiamo in sala, beviamo un po’ di birre ed il gioco è fatto!

Come vi immaginereste tra 10 anni?
In realtà non so neanche come ci vediamo fra un mese.
Nella vita può succedere di tutto.
Magari ci chiama Baglioni a Sanremo o magari ci sfanculiamo. Non facciamo progetti a lungo termine.
Io spero di aver fatto un sacco di dischi essermi sposato con una strafiga, fare dei figli, avere tante case, insomma cose normali da persone normali.

Facciamo un gioco: “chi o cosa butti dalla torre?!”
Cosa buttate dalla torre tra una partecipazione ad un talent show italiano e la disponibilità ad aprire un concerto ad una delle vostre band preferite?

Butto dalla torre i talent show, anche se non sono proprio un hater dei talent, ma aprire un concerto degli Oasis (mio gruppo preferito) sarebbe un sogno, come penso che sia per Jordan con i Blink182 e per Marco con i Kaiandle.
La cosa buona dei talent è che adesso sono cambiati, prima si notavo solo la tecnica, l’estensione vocale e queste cose da conservatorio, adesso puoi portare anche roba tua e a mio modo di vedere ci sono i sentimenti, cosa che prima mancava.

Marco Maffei, come ha conosciuto Jordan Rech e Marco Baldari?

Jordan l’ho conosciuto quando era alle prime armi,  suonava in una band locale formata da ragazzini. Dal 2012 è entrato a far parte dei pHnegativo e gli è cresciuta la barba. (ride)
Marco invece l’ho conosciuto perché bazzicavamo sempre negli stessi ambienti e quando il mio bassista vecchio ha lasciato i pHnegativo ho subito pensato a lui per sostituirlo al basso…che errore! (scherzo!)

La canzone a cui siete più affezionati?

Questa è sempre una domanda difficile.
Siamo affezionati a tutte le canzoni, perché per noi non è solo suonarle, è anche viverle.
Tutte le canzoni del disco hanno una storia e tutti conosciamo le storie delle canzoni, perché non siamo solo 3 ragazzi che suonano insieme, siamo 3 amici. Loro sanno perfettamente cosa provo io quando le canto e questo non fa che migliorare la performance emotiva. Mi piace parlarne con loro e magari riderci anche su. Comunque se proprio devo sceglierne una, per me è “La tua tosse”, il perché lo capirai ad un prossimo concerto.

Un saluto ai nostri lettori!

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