Gli Ultimi Saranno Ultimi ed i diritti delle donne sul lavoro

Non è passato tanto tempo da quando le donne hanno finalmente guadagnato il diritto a lavorare, ma nonostante ciò non ci ricordiamo nemmeno più quando è successo, né quale legge lo garantisca, né cosa effettivamente tale legge sostenga. Per cui, nonostante sia piuttosto “fresco”, molte generazioni – come la mia – purtroppo o per fortuna non notano il fatto che la loro madre ogni mattina si alzi per andare a lavorare esattamente come il padre. Tutto questo succede grazie alla legge emanata nel 1963, la prima che riconosceva parità lavorativa tra uomo e donna. Fra i principi fondamentali che introdusse, ricordiamo il divieto di negare l’assunzione ad una donna adducendo come motivi la sua situazione di coniugata o il suo stato di gravidanza, la proibizione di licenziarla per le stesse ragioni, ed il diritto ad una retribuzione uguale a quella dell’uomo a pari di attività lavorativa.

“Sulla carta”, quindi, tutto bene. Niente da ridire. Ma cosa succede quando una legge non basta? Cosa succede quando le donne vengono ugualmente discriminate sul posto di lavoro?
Ce ne parla Paola Cortellesi nello spettacolo teatrale Gli Ultimi Saranno Ultimi (da cui è stato successivamente tratto il film) di Massimiliano Bruno, diretto da Giampiero Solari e Furio Andreotti.Esso racconta la storia di Luciana Colacci, una donna trentatreenne di famiglia umile che lavora come operaia nella ditta GreenLife Italia.

Io c’ho tutta la vita davanti. Poi mi hanno appena fatto un contratto a termine alla GreenLife e m’hanno promesso che se lavoro sodo, non mi lamento dello stipendio da fame, non pretendo i buoni pasto, e mi fermo quel paio d’ore in più al giorno senza che mi pagano lo straordinario, beh, dice che sicuramente mi rinnovano il contratto. E pare che l’anno dopo m’assumono stabilmente. E io faccio tutto. Faccio tutto: mi sacrifico, mi spacco la schiena per 700 euro al mese, in più sorrido sempre, che manco m’era stato richiesto.

Luciana, in tutto questo, commette un solo “errore”: in un momento di estrema gioia ed allegria decide di rimanere incinta. Ed invece di ricevere una pacca sulla spalla ed i migliori auguri, le viene detto che non le rinnoveranno il contratto. Al settimo mese di gravidanza. Luciana non regge lo shock e reagisce violentemente, presentandosi una sera nell’ufficio dell’amministratrice delegato della GreenLife con una pistola, minacciando i presenti, intenzionata a riavere il suo lavoro.

Gli Ultimi Saranno Ultimi è un monologo, in cui vediamo Paola Cortellesi interpretare magistralmente ogni personaggio: la protagonista Luciana, l’autoritaria amministratrice delegato della GreenLife, un addetto alla sicurezza coatto, la simpatica donna delle pulizie Teresa (che incarna la figura della narratrice), un’ingenua poliziotta ed una pungente prostituta trans.

Sul palco, pochissimi fondamentali oggetti di scena ed una pedana girevole, sulla quale la Cortellesi riesce a trasmettere al pubblico la sensazione di instabilità non tanto fisica quanto emotiva della situazione narrata, del tempo che scorre veloce e della frenesia che coinvolge i personaggi.

Non è la prima volta che Paola Cortellesi entra nei panni di una donna con problemi legati al lavoro: basti pensare ai film-commedie Nessuno Mi Può Giudicare e, ancor meglio, Scusate Se Esisto – in cui interpreta un architetto di grandi capacità che pur di realizzare un importante progetto è costretta a fingere di essere la segretaria di un uomo, poiché come donna non poteva contare di essere considerata. Ma ne Gli Ultimi Saranno Ultimi, non ci concede tante risate, a differenza delle opere cinematografiche appena citate. Certo, qualche sorriso ce lo strappa, ma prevalgono comunque i crudi momenti di serietà, indispensabili per questa storia, in quanto riescono a far riflettere il pubblico sul pericolo che può causare l’esasperazione della gente ed (in questo caso) la mancata efficacia della legge a tutela delle donne sul lavoro, la quale, nonostante non sia così lontana da noi, viene spesso dimenticata.

Luciana non era pazza, eh. No. Era solo stanca.
Nostro Signore ha detto che gli ultimi saranno i primi. Non ha detto, di preciso, quando.

 

Sabrina Pintor

 

Link per vedere lo spettacolo completo: https://www.youtube.com/watch?v=UnCnW1G2tSA