Giovanni Boldini : la Belle Époque, punta e pennello

Oggi parliamo di Giovanni Boldini (Ferrara 31 dicembre 1842 – Parigi 11 gennaio 1931) e della mostra, allestita alla Reggia di Venaria, che lo vede come protagonista.

 

A cura di: Maria Novella Tavano

 

L’esposizione, curata da Tiziano Panconi e Sergio Gaddi, ospita più di cento opere tra pastelli e dipinti a olio e celebra il percorso artistico del pittore che più di ogni altro seppe riportare sulla tela, con luce e colore, la festosa vitalità di quel periodo della nostra storia che fu tanto incantevole da guadagnarsi l’appellativo di “Belle Époque”.

 

Le prime sale della mostra sono dedicate all’esperienza artistica vissuta da Boldini a Firenze. Frequentando il mitico Caffè Michelangiolo, l’artista entra in contatto con il gruppo dei Macchiaioli e stringe amicizia con alcuni dei pittori che di questo gruppo facevano parte, tra cui Cristiano Banti, Vincenzo Cabianca e Telemaco Signorini.

 

Interessante è l’accostamento proposto dai curatori che hanno deciso di esporre, una accanto all’altra, l’opera di Vincenzo Cabianca: “Le acquaiole della Spezia” (1864) e “Il paggio – giochi con il levriero” (1866) di Giovanni Boldini.

 

https://ecoinformazioni.files.wordpress.com

 

Il confronto è chiaro: nella tela del Macchiaiolo irrompe la luce violenta della città di mare, l’aria è pesante di afa e la fatica di queste donne ci viene trasmessa senza filtri. I loro volti sono creati a partire da pochi tratti di pennello che si mescolano e si confondono sulla superficie della tela dando forma a macchie indefinite, che poco ci descrivono dei tratti somatici di queste lavoratrici.

 

http://www.artribune.com

 

 

Ben diversa è, invece, l’atmosfera che tratteggia Boldini: ci troviamo in un interno storicamente ben definito; ogni particolare di questa realtà sublimata e rarefatta è presentato con grande precisione. Il volto del fanciullo che gioca con il fedele levriero è narrato con minuzia nei minimi dettagli.

 

Il percorso prosegue: Boldini manifesta presto l’esigenza di trasferirsi in una città ricca di atmosfera, di arte e di vita. Dapprima si reca a Londra ma dopo poco tempo la sua scelta definitiva ricade su Parigi, dove, per la sua tecnica particolarissima, viene notato dal celeberrimo mercante d’arte Goupil.

 

Le prime opere che licenzia nella Ville Lumière sono per lo più quadri di piccolo formato che hanno per soggetto scene in costume. Sono piccoli grandi capolavori, cartoline celebrative di un ‘700 giocoso e ricordi di svaghi aristocratici e altoborghesi. In mostra il visitatore ha modo di conoscerne numerosi esempi.

 

La carriera di Boldini decolla; il suo tratto peculiare lo rende il ritrattista più desiderato di Francia, le più belle e ricche donne sono disposte a fare carte false per poter essere ritratte da lui.

C’è qualcosa nel suo modo di descriverle che le fa apparire in tutta la loro bellezza, esalta le loro ricchezze, le libera dai vincoli di tempo e di spazio in cui vivono; in poche parole le divinizza.

 

http://www.beniculturali.it/  Giovanni Boldini: Ritratto di Mademoiselle Nemidoff (1908)

 

Tra le dame che Boldini ha consegnato alla storia non possiamo non menzionare Madame Jules Veil-Picard, la Marchesa Luisa Casati, la ballerina Cléo de Mérode, Mademoiselle de Nemidoff e Donna Franca Florio.

 

Questa mostra è vivamente consigliata perché traccia un percorso completo e accurato che analizza ogni lato dell’esperienza dell’artista; fornisce inoltre la possibilità di conoscere nel dettaglio le vicende legate all’iconico ritratto di Donna Franca Florio.

Un ulteriore valore aggiunto è apportato dalla presenza nello spazio espositivo di oggetti di uso quotidiano e di arredo che aiutano il visitatore a calarsi nella sognante atmosfera dell’epoca.

 

“Giovanni Boldini”

A cura di Tiziano Panconi e Sergio Gaddi

29 luglio 2017 – 28 Gennaio 2018

Sale delle Arti – La Venaria Reale

Venaria (To)

 

 

2 thoughts on “Giovanni Boldini : la Belle Époque, punta e pennello

  • 18 Ottobre 2017 alle 00:00
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    Non sono un esperto d’arte o di Boldini ma mi è venuta voglia di vedere i ritratti delle ricche dame francesi che accorrevano per un esaltare le proprie bellezze.

     
    • 18 Ottobre 2017 alle 23:57
      Permalink

      Grazie Sergio! Ti auguriamo di andare a visitare una mostra come questa, allora! 🙂

       

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