“Per forza e per amore” : il Palio di Siena

“Stavolta la ‘avallina è bbona, i’cencio è nostro”

Il cencio nel vernacolo senese è il Palio, il drappellone che ogni anno il 2 luglio e il 16 agosto viene assegnato alla contrada che vince la corsa di cavalli che si disputa a Piazza del Campo appunto a Siena. Forse non tutti sanno che nel corso degli anni è stato dipinto da pittori del calibro di Guttuso e Vespignani, entrambi vinti dalla contrada della Giraffa conosciuta da sempre, guarda caso come quella degli artisti, e che sono sempre delle piccole opere d’arte alcune anche di straordinaria bellezza.

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http://quintanaromoderno.blogspot.it/2016/06/palio-di-siena-sono-72-i-cavalli.html
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Ma a Francesco di questo non importa nulla : ha 22 anni e non ha mai visto vincere la sua contrada, la Lupa, attualmente la “nonna” del Palio, visto che è quella che non vince da più anni di tutte (ben 27), e si è stufato di raccogliere delusioni alla fine di ogni corsa.

Però stavolta sembra la volta buona perché la cavallina, Preziosa Penelope, che la contrada ha avuto in sorte sembra in grado di riportare in Vallerozzi, la via principale della Lupa, il tanto agognato “cencio”. Sì, perché a Siena le contrade non concorrono con cavalli di proprietà, ma questi ultimi vengono assegnati con sorteggio, dopo che una giunta ne ha selezionato  10 che parteciperanno alla carriera, per cui fino a che non conosci con quale cavallo potrai concorrere a vincere il Palio, non sai se avrai possibilità di successo.

La Lupa però ci vuole provare veramente perché Preziosa Penelope ha dimostrato durante le prove di saperci fare e la contrada si è convinta a chiamare a cavalcarla Scompiglio, un fantino che ha già vinto due Palii. L’unico punto interrogativo è rappresentato dalla presenza della acerrima contrada nemica, l’Istrice, potente e ricca, che potrebbe fare in modo di danneggiarli fin dalla partenza. Nel Palio di Siena, a differenza delle tradizionali corse di cavalli, tutto è concesso, puoi corrompere le contrade che partecipano alla corsa per  farti vincere o, nel caso il tuo cavallo sia scarso, a non far vincere la rivale : la cosa bella è che tutto sulla parola, non c’è nulla di firmato perché comunque chi alla fine avrà usufruito dei vantaggi pagherà senza problemi.

 

 

Prima di avvicinarci al momento solenne della corsa, voglio far capire meglio a chi ancora non è mai stato a Siena a vedere e a vivere il Palio, e che pensa sia un evento folkloristico creato ad arte per i turisti, quanto invece per il popolo senese sia vitale questo avvenimento. Chi nasce a Siena viene battezzato nella chiesetta della contrada di nascita e viene cresciuto come contradaiolo al 100% : far rispettare quei colori e quello stemma e cantare “Per forza e per amore lo dovete rispettar”. Il loro amore è talmente viscerale che se una coppia di coniugi è di due contrade rivali – accade molto spesso perché sono tutte vicine – nei giorni di un Palio in cui corrono  entrambe,  i due si divideranno per tornare nelle loro case paterne. Un’ultima precisazione : le contrade sono 17, e questo si deve ad un bando del 13 settembre 1729 in cui l’allora Governatrice di Siena, la Principessa Violante di Baviera, decise definitivamente quante dovessero essere  e i territori precisi di ciascuna contrada, ovviamente entro le mura cittadine, decidendo di sopprimerne 6 perché non partecipavano mai alle feste di piazza. A ogni corsa, però, ne possono partecipare solo 10 perché non entrerebbero tutte in fila alla partenza, la “mossa” come la chiamano a Siena : le 7 escluse correranno l’anno successivo insieme alle 3 sorteggiate tra quelle che avranno corso.

 

http://booking.eventoitaliano.it/it/idee-di-viaggio-ed-eventi-in-italia/biglietti-e-hotel-per-il-palio-di-siena.html#.V7LX6VuLQdV

 

Ecco, è il pomeriggio della carriera, Francesco ha appena salutato i contradaioli che vestiti negli abiti storici si stanno avviando a far parte del corteo storico che precederà l’evento  e si avvia verso Piazza del Campo per raggiungere gli altri “Lupaioli”. Il corteo storico ora è finito, il Palio è stato issato proprio all’angolo del palazzo sopra la “mossa”,  gli alfieri di tutte le contrade hanno lanciato per l’ultima volta le bandiere in alto e un colpo di mortaretto annuncia l’uscita dal Palazzo Pubblico dei dieci cavalli che parteciperanno al Palio  e  che si avviano, con i fantini  che cavalcano “a pelo” (non esistono selle) vestiti con le divise dei colori delle contrade, verso la partenza. Fino ad ora non si sa ancora in che ordine entreranno tra i due canapi tirati, che delimitano lo spazio dove si andranno a posizionare i cavalli mano a mano che verranno chiamati. Solo in questo momento arriverà nel mano del “mossiere” – la persona incaricata non solo di far sì che i fantini rispettino tale ordine ma di giudicare la validità o no della “mossa” – l’ordine di ingresso ufficiale; è adesso che si faranno i giochi perché sarà in questo preciso istante che i fantini sapranno come saranno posizionati e quindi potranno cominciare a discutere di quelle famose “trattative” : bisogna aggiungere che 9 contrade partono da ferme mentre la decima parte come si suol dire “di rincorsa” cioè è lei con il suo ingresso in movimento a decidere quando iniziare la carriera (va da sé che avendo questo potere il fantino verrà avvicinato dagli altri fantini e si vedrà recapitate varie offerte per partire in un dato momento).

 

Francesco è teso, la Lupa è entrata per terza, una buona posizione, ma il destino ha voluto che per quarta è stata chiamata proprio l’Istrice, l’odiata nemica, che infatti comincia da subito a cercare di creare difficoltà al fantino della Lupa. La prima partenza viene data falsa perché secondo il mossiere c’erano contrade non in linea, ma la seconda è buona : scattano in fila Nicchio, Drago, Tartuca e Lupa, che già alla prima curva, quella pericolosissima di S.Martino, recupera e si piazza alle spalle dei due di testa. Per un giro e mezzo non succede praticamente nulla, ma all’inizio del terzo e decisivo giro di piazza il cavallo della Lupa aumenta sensibilmente la velocità e supera il Drago, prima di affiancare e superare, nel rettilineo che porta all’ultima decisiva curva (quella del Casato), la contrada del Nicchio, che fino ad allora aveva comandato la carriera. Francesco non crede ai propri occhi quando vede che con una traiettoria perfetta il fantino della sua contrada entra per primo nel rettilineo finale e con il nerbo in alto in segno di vittoria taglia il traguardo. E’ Lupa.

 

http://www.lanazione.it/siena/cronaca/palio-siena-2016-1.2310068
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Adesso Francesco piange come un bambino, lacrime di gioia rigano il suo volto e lo stesso capita ai suoi amici contradaioli che si abbracciano festosi e corrono a richiedere il “cencio” che hanno appena vinto.

“Daccelo” urlano, ed ecco che il Palio viene calato e lo toccano, lo baciano, lo stropicciano ebbri di gioia, ed ora vanno tutti a ringraziare la Madonna perché sono diventati i padroni della città.

Quello che segue è una sorta di invasione di contradaioli festanti nella chiesa della Madonna di Provenzano, quella a cui è dedicato il Palio del 2 luglio (mentre quello del 16 agosto è dedicato alla Madonna dell’Assunta che è al Duomo), in una scena in cui si mischia il sacro ed il profano  portando  anche il cavallo vincente a ringraziare la Madonna.

Vivere il Palio di Siena è una esperienza che consiglio a tutti, vi ritroverete in un mondo medievale che non pensate possa esistere più : vi rapirà a tal punto che vorrete ripetere ancora questa splendida esperienza.

 

http://www.intoscana.it/site/it/articolo/Palio-di-Siena-estratte-le-contrade-della-Tartuca-Oca-e-Nicchio/
http://www.intoscana.it/site/it/articolo/Palio-di-Siena-estratte-le-contrade-della-Tartuca-Oca-e-Nicchio/

 

A proposito, la Lupa è anche la mia contrada, per forza e per amore la dovete rispettar.

 

 

Marco Cingottini

 

Marco Cingottini

Sono Marco, ho superato da poco le 50 primavere e sono un appassionato, fin dalla tenerissima età di musica.. Led Zeppelin, Beatles, Queen, Genesis, Smiths, Tool sono solo alcuni dei gruppi che adoro insieme ad artisti come l’immenso Francesco Guccini, De Andrè e Tenco; mi piace esplorare nuove sonorità e quindi conoscere sempre nuovi musicisti..