Ermal Meta : Ululati in sala prove

Articolo di BSMA – Chi siamo?

Giovedì scorso due inviati speciali BSMA hanno preso parte alle prove di Ermal Meta per scoprire qualcosa di più sul suo ultimo album, “Umano”. La fortezza nascosta presa in prestito per questa live session è in realtà lo studio privato di Enrico Ruggeri, di cui egli è estremamente geloso. E da una location che ha visto nascere musica di altissima qualità nel corso degli anni, non potevamo che aspettarci di trovare un grande artista, una persona apparentemente ermetica, ma intensamente espressiva.

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1) Iniziamo questa chiaccherata parlando del brano “Umano”, che dà il nome a tutto l’album. Dal testo abbiamo estratto questo passaggio:

“… Umano troppo umano forse ho un po’ bevuto.

Se vomito parole poi pulisco tutto

mi pento del peccato di ogni mio respiro

ma almeno se respiro posso dirmi vivo…”

Lo commenti insieme a noi?

Ho scelto questa canzone come titolo dell’intero album perché mi piace stare con i piedi per terra; e la terra è sporca, così come lo è l’animo umano. Anche se attraverso varie dottrine, soprattutto spirituali, si cerca di elevare l’animo umano per apparire più puliti, in realtà non lo siamo mai davvero. La nostra vera essenza emerge quando ci si altera e il primo istinto del nostro corpo o della nostra mente in un momento del genere è il vomito. Questa reazione non corrisponde solo ad una situazione fisica, ma anche emotiva. Il vomito rappresenta in questo caso l’emergenza di buttar fuori qualcosa; sinceramente non ricordo in che occasione ho scritto questo brano, ma è sicuramente uno di quelli “che ho vomitato”, che ho buttato fuori di getto.

2) Dal brano “Volevo dirti” abbiamo estratto questo verso:

“… E nonostante le correnti e tutti questi cambiamenti,

c’è ancora luce dentro agli occhi

c’è ancora aria nei polmoni

c’è zero voglia di arrendersi

è un buio pesto nei diamanti…”

Questa canzone rappresenta la necessità di andare avanti. Nonostante ogni cosa spiacevole, nonostante ogni cosa che ci circonda e nonostante ciò che può accadere nel mondo, il cielo lassù è sempre azzurro, non cambia. E noi dobbiamo cercare di tenere quel fuoco vivo, perché non siamo i primi sul pianeta. Siamo molto egoisti a pensarlo e l’essere umano in generale è egoista per natura, ma la realtà non è questa. Noi tutti siamo solo di passaggio, e la nostra vita va avanti anche se noi ci fermiamo, e quello è tempo perso, per questo dobbiamo andare sempre avanti. Come dico anche nel testo di Odio le favole: “Homo Faber fortunae suae”!

3) Il terzo brano su cui vorremmo spendessi due parole è “Pezzi di Paradiso”.

“… Non è possibile capire da dove veniamo

e sembra quasi un incantesimo il nome che abbiamo.

Non è solo d’amore, non è solo di vita

Mi serve un pieno di speranza ma non ho una lira…”

Beh sì, perché nella vita tutto costa. Questo è un brano che si lega molto al concetto di “umano” che fa da filo conduttore all’album. Con quelle parole intendo dire che il nome di una persona influenza il corso della sua vita. E’ attraverso quel suono che le altre persone ti identificano, e tu stesso impari ad identificarti nel tuo nome. Se io non mi fossi chiamato Ermal, non credo che sarebbe stata la stessa cosa; io mi identifico molto nel suono del mio nome.

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4) Ci sveli quali sono i tuoi piani per il futuro, i tuoi progetti, hai in mente qualche collaborazione?

Il primo progetto futuro è suonare tanto dal vivo. Ho una band che mi seguirà nei prossimi mesi e non ho in mente nessuna collaborazione in particolare per il momento. Diciamo che sto lavorando per me, sto preparando il tour che partirà all’inizio dell’estate.

5) Hai un fun club appassionatissimo: i Lupi di Ermal. Che legame hai con questo animale?

Il lupo è il mio animale preferito in assoluto, lo trovo un essere straordinario. Mi ci ritrovo molto perché a tratti è solitario, come ognuno di noi può essere in alcuni momenti della sua vita, ma sa vivere in branco ed è un animale che stimo per la sua fierezza. Io sono molto fiero del mio percorso e difendo le mie idee in maniera molto forte. Questo a volte mi porta a cambiare idea con facilità, perché nonostante io sia fiero, non sono mai stato cocciuto, ma difensivo.

6) Prima di lasciarci, svelaci un libro e un album che consideri assolutamente immancabili nella vita di chiunque.

Beh, questa è una domanda difficile, ce ne sarebbero decine! Un solo libro non riesco proprio a sceglierlo, ma sicuramente “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello oppure “Il piacere” di D’Annunzio. Sono libri straordinari che mi hanno insegnato molto, e poi sono sempre più convinto che la musica sia anche nei libri, oltre che nei cd. Per quanto riguarda un album invece, per me “Dark side of the moon” dei Pink Floyd è uno dei più importanti in assoluto, non si può vivere senza! Ascoltatelo assolutamente, è una delle colonne portanti della storia della musica!

Di Giulia Mazzella
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