Elena Ferrante: la scrittrice geniale

Ferrante Fever’ è il termine che è stato coniato oltreoceano per descrivere l’impatto che i libri di Elena Ferrante hanno avuto nel mondo; un impatto da cinque milioni di copie che pare essere inarrestabile.

A cura di Claudia Balmamori

Elena Ferrante è una scrittrice partenopea. Questo è tutto ciò che sappiamo del caso editoriale e letterario piú clamoroso dopo ‘Il nome della rosa‘ di Umbero Eco. I numeri parlano chiaro, cinque sono i milioni di copie vendute in tutto il mondo, numeri che sono destinati a crescere.

Tanto è il desiderio di alcuni tabloid di scoprire chi si celi dietro questo pseudonimo che si  è creata una sorta di caccia alle streghe, perche di questo realmente si tratta; una corsa disperata dietro al volto che ha dato vita a ben otto fruttuosi romanzi.

La maggior parte degli addetti ai lavori ha puntato il dito verso Anita Raja: traduttrice e collaboratrice presso la casa editrice e/o edizioni, che pubblica la Ferrante dal primo libro ‘Amore molesto‘ del 1992, libro che fruttò diecimila copie dopo tre anni dall’uscita, un numero quasi insignificante rispetto alle 230 mila copie vendute dopo la fine della popolare tetralogia che ebbe inizio con ‘L’amica geniale‘.

Ferrante stessa piu tardi dirà: “I libri non hanno bisogno di autori, una volta che sono stati scritti”, e sempre seguendo questa linea di pensiero decide di non render mai pubblica la sua immagine, neanche per ritirare i numerosi premi e candidature che le son state indirizzate.

Frantumaglia‘ è un volume nato per soddisfare alcune delle curiostà del pubblico e della stampa, si tratta infatti di una raccolta di lettere che l’autrice ha inviato al suo editore e ad alcuni autori d’eccezione, come Roberto Saviano il quale dichiarandosi estimatore dell’anonima autrice,  propose la sua candidatura al Premio Strega nel 2015.

Il successo di Elena Ferrante è come non mai insito nella sua scrittura, nel modo più puro che esista; Elena Ferrante è solo un nome come un altro stampato sul frontespizio di un libro, niente di piu. L’autrice usa il suo pseudonimo solo per pubblicare le sue storie, non ne abusa, non lo usa per strategie di marketing o per fare qualsiasi altra cosa che non sia scrivere.

È assurdo pensare a quanto possa risultarci incredibile che un autore abbia potuto vender cosi tanti libri non rivelando la sua identita, non adottando mai strategie di marketig e soprattutto partendo da una casa editrice indipendente, fino ad allora sconosciuta a molti. Ci meravigliamo, direi un po’ tristemente, di come la scrittura: cuore e anima della letteratura; da sola, senza artifizi di nessun genere, scarna e purissima, abbia ottenuto risultati di questa portata.

Chiunque abbia letto un libro di Elena Ferrante sa esattamente a cosa mi sto riferendo quando dico che è letteralmente impossibile staccarsi dalle sue pagine, la sua scrittura è avvincente, appassionante, il suo particolare modo di descrivere i sentimenti umani è difficilmente riscontrabile negli autori a lei contemporanei. L’amore da lei descritto è sempre ‘molesto‘, un amore pazzo e violento, un sentimento assolutamente distruttivo e folle, intenso e reale.

Il microcosmo che Ferrante descrive è straordinariamente italiano, nei suoi libri si legge di un’Italia quasi sconosciuta a molti, merito la dote di saper raccontare temi abusati con una straordinaria unicità.

Il successo di Elena Ferrante è un successo mondiale, che ha permesso all’autrice di entrare nella classifica del settimanale Time delle 100 persone piu influenti al moldo nel 2016, un successo tale che in America è stato coniato un apposito termine per descrivere l’impatto che i suoi libri hanno avuto sulla popolazione statunitense: Ferrante Fever.