“Bestiale! Animal film stars”. Quando l’attore è un animale. Letteralmente.

“Bestiale! Animal Film Stars” è la mostra curata da Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni attualmente allestita alla Mole Antonelliana di Torino, sede del Museo Nazionale del Cinema.

 

 

Di cinema si parla, infatti. Questa volta, però, al centro dell’attenzione non ci sono dive e divi fascinosi o visionari registi, bensì gli animali.

 

Sin dagli albori del cinema cani, gatti e soci sono stati protagonisti di celebri lungometraggi non meno di uomini e donne, e ora, finalmente, vedono riconosciuta la propria importanza nell’ambito della settima arte.

 

 

Il visitatore ha modo di fare la conoscenza diretta con alcuni di essi: all’inizio dell’esposizione è Orangey ad accoglierci. Questo nome forse ci dice poco o nulla ma nel corso della sua presentazione si viene a sapere che è il gatto che ha prestato il volto al micio di Holly Golightly il personaggio interpretato da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”. Ascoltando le sue parole, tra un miagolìo e un altro, scopriamo anche che le sue interpretazioni, in diversi film, gli valsero ben due “Patsy Award” l’equivalente animale dell’Oscar e che, in realtà, i gatti impiegati nelle riprese dei vari film erano più d’uno. Ognuno di essi era “specializzato” pe eseguire determinati compiti: saltare tra le mensole, scendere le scale e perfino mangiare

 

Abbiamo parlato di un gatto celebre ma gli animali-attori che sono stati vere e proprie star nel corso degli anni appartenevano a moltissime specie diverse.  Numerose sono le curiosità che li riguardano.

 

Prendiamo per esempio Peggy la scimmietta che nel 1951 recitava con Ronald Regan nei panni di Bonzo: il suo comportamento sul set era esemplare e  la sua professionalità era tale, a detta dei suoi colleghi, da eguagliare e talvolta superare quella degli esseri umani.

E che dire di Tamara, la tarantola protagonista di due film cult: “Tarantola” del 1955 e “Radiazioni BX: distruzione uomo” del 1957? Per farla muovere in maniera precisa e secondo le esigenze delle riprese, le sue zampe venivano direzionate tramite sottili getti d’aria.

 

Storie di attori, dunque, ma anche di film. Ogni sezione del percorso espositivo, che si snoda lungo le pareti interne del suggestivo monumento torinese, infatti, reca numerosi esempi (con tanto di locandine, storyboard, fotografie, costumi e oggetti di scena) del diverso significato che di volta in volta viene dato dall’uomo alla presenza dell’animale.

 

Il film tratto dal romanzo di Richard Bach “Il gabbiano Jonathan Livingston” è una pellicola fondamentale in questo senso perché per la prima volta la figura-animale è dotata di una dignità propria: finalmente il protagonista non è usato per sketch comici e non vive in funzione dell’essere umano.

 

Ed ecco l’altra faccia della medaglia: come nelle altre arti anche nel cinema la belva feroce è stata fatta simbolo delle paure più recondite dell’animo umano ed è per questo che nel corso degli anni sono stati girati film come “King Kong”, “Lo Squalo”, o “Gli Uccelli”.

 

 

 

L’ultima sezione, infine, analizza il delicatissimo tema dello sfruttamento sui set di queste celebrità. Negli anni più recenti una soluzione a questo problema il progresso nelle tecnologie permette l’uso degli “Animatronics”, pupazzi meccanici che si muovono per lo più grazie a sistemi pneumatici e della sempre più sviluppata computer grafica, che ormai riesce a conseguire risultati del tutto somiglianti al modello di partenza.

 

 

“Bestiale! Animal Film Stars” è una mostra che permette di scoprire un lato spesso ignorato dell’arte cinematografica. È consigliata a tutti perché riesce a trasmettere i propri messaggi a ogni fascia di età in modo diretto e mai scontato.

Impareggiabile l’emozione di trovarsi davanti allo storyboard originale de: “Gli Uccelli” di Alfred Hitchcock.

 

 

Maria Novella Tavano

“Bestiale! Animal Film Stars”

A cura di Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni

14 Giugno 2017 – 8 Gennaio 2018

Mole Antonelliana – Museo Nazionale del Cinema

Torino