L’importanza di essere Bob Dylan

Nella storia recente della musica popolare c’è stato un artista che si è distinto su tutti per aver influenzato le generazioni successive. Il suo nome è Robert Allen Zimmerman, ma tutti lo conosciamo come Bob Dylan.

A cura di Marco Cingottini

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/archivio-segreto-di-bob-dylan

Quante strade deve percorrere un uomo
prima che lo si possa considerare tale?
e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
prima che possa riposare nella sabbia?
e quante volte i proiettili dovranno fischiare
prima di venir banditi per sempre?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
La risposta soffia nel vento

I primi versi di “Blowin’ in the Wind” introducono una delle ragioni per cui lui è giustamente considerato uno degli artisti fondamentali nell’ambito della musica rock. Le sue liriche, capaci di descrivere il sentimento giovanile nei primi anni ’60 e che sfocerà nelle rivolte studentesche alla fine del decennio, ancora oggi sembrano dannatamente attuali. Leggete i  primi versi di “Masters of War”:

Venite, signori della guerra
voi che costruite i cannoni
voi che costruite gli aeroplani di morte
voi che costruite le bombe
voi che vi nascondete dietro muri
voi che vi nascondete dietro scrivanie
voglio solo che sappiate
che posso vedere attraverso le vostre maschere

Voi che non avete mai fatto altro
che costruire per distruggere
giocate con il mio mondo
come fosse il vostro giocattolo
mettete un fucile nella mia mano
e vi nascondete dal mio sguardo
e vi voltate e scappate lontano
quando volano i proiettili

https://www.amazon.it/Freewheelin-Bob-Dylan/dp/B0001M0KDO

L’album che contiene i brani citati è “The Freewheelin’ Bob Dylan”, il suo secondo lavoro, quello in cui emerge tutto il suo talento. Il disco d’esordio infatti comprendeva prevalentemente cover ed era passato praticamente inosservato. In “A Hard Rain’s Gonna Fall” prevede una grande pioggia che travolge tutto. Per parecchio tempo si è pensato che si riferisse ad un evento nucleare, visto che c’era stata in quel periodo la crisi missilistica con Cuba, ma Dylan ha sempre negato che il brano avesse questa chiave di lettura.

Il lavoro successivo è intitolato emblematicamente “The Times They are A-Changing”. Stella nascente e luminosa del folk americano, con l’accompagnamento della chitarra acustica e di un’armonica a bocca, Dylan appariva come un menestrello che veniva a raccontarci la società di quegli anni. Joan Baez, esponente femminile di quel genere, se ne innamora e vede in lui la persona giusta per portare avanti, nei cortei e nei sit-in di protesta, le istanze di cambiamento reclamate da quella generazione di giovani.

Ma al nostro artista non interessava partecipare a manifestazioni del genere, a lui piaceva suonare ed esprimersi con le sue canzoni. E’ stato importante anche solo facendo questo.

http://www.mosaico-cem.it/cultura-e-societa/personaggi-e-storie/quel-canto-libero-poetico-un-ebreo-chiamato-bob-dylan

Dylan, però, non è stato solo quello; la sua voglia di crescere musicalmente lo porta ad abbracciare sonorità elettriche. Per fare questo deve combattere un mondo chiuso, come quello della comunità folk americana, che non accetta altri strumenti che non siano acustici: famosa la scena di Pete Seeger, l’esponente più famoso di quella scena musicale insieme a Woody Guthrie, che stacca il jack del cavo della chitarra elettrica di Dylan dall’amplificatore durante una esibizione.

Ma, andando avanti per la sua strada nel 1965, prima con l’album “Bringing it All Back Home” e poi in maniera più eclatante con il successivo “Highway 61 Revisited”, rompe con le tradizioni. In questo ultimo lavoro è presente uno dei suoi capolavori assoluti, “Like a Rolling Stone”, che con i suoi oltre 6 minuti di durata segna una vera e propria rivoluzione. Nessun singolo fino ad allora aveva avuto l’ardire di durare così tanto; di lì a pochi anni anche i Beatles pubblicheranno su 45 giri un brano che supera i canonici 3/4 minuti, la celebre “Hey Jude”. Ma “Like a Rolling Stone” rappresenta il primo esempio di brano in cui folk, rock  e blues si intrecciano in maniera mirabile, grazie anche all’apporto di musicisti del calibro di Mike Bloomfield alla chitarra e Al Kooper all’organo.

Dylan era anche stanco di essere identificato come un grande profeta e questa canzone lo affranca da tutto: da una comunità folk chiusa ad ogni innovazione e da quel movimento di protesta che lo aveva fin troppo idealizzato. I fans della prima ora gli volteranno le spalle sentendosi traditi, ma un pubblico molto più vasto lo acclamerà come uno dei più grandi e importanti artisti di quel glorioso decennio.

https://www.blogdellamusica.eu/like-a-rolling-stone-bob-dylan-testo-traduzione-storia/

Da quel momento in poi si muoverà in maniera più indipendente e nel 1966 con “Blonde On Blonde”, anticipando di un solo mese “Freak Out” di Frank Zappa, inciderà il primo album doppio della storia della musica. Ancora una volta un passo avanti.

Quelli che vi ho descritto, in questo breve ritratto del primo periodo, il più importante della sua carriera, sono i motivi principali per cui ancora oggi Robert Allen Zimmerman è considerato un mito assoluto. Anche se ormai avanti con gli anni, vale ancora la pena di andare a vedere un suo concerto: assisterete all’esibizione di un monumento della musica rock.

 

Roberto Testa

Sono Roberto, un giovane di 20 anni. Studio Storia presso l’Università degli Studi di Torino e Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino. La storia è molto probabilmente la passione più grande della mia vita, insieme alla musica, alla filosofia e alla politica..